Attualità
3 Dicembre 2017
L'assessore: "Dalla questura pretendiamo il massimo sforzo per individuare i delinquenti". Lanciata una colletta per raccogliere 500 euro

Ragazza picchiata in Gad, Modonesi: “Cosa abbiamo sbagliato e cosa possiamo fare?”

di Elisa Fornasini | 4 min

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C’è chi organizza una fiaccolata di protesta, chi si pone dubbi sui social e chi lancia una colletta. A due giorni dall’aggressione nei confronti di Sandra Maestri, la ragazza di 32 anni picchiata e derubata all’Acquedotto, gli attestati di vicinanza alla vittima prendono le vie più disparate. Mentre la Lega Nord promuove una passeggiata sul luogo della violenza – “anche se vorrei che partecipassero persone politicamente diverse dalla Lega, un’iniziativa finalizzata alla sicurezza del quartiere magari coinvolgendo anche gli extracomunitari stessi che non sono coinvolti nei disagi della delinquenza” ci confida la diretta interessata – l’artista ferrarese Andrea Amaducci indice una raccolta fondi per aiutare Sandra.

“È stata indetta una colletta per raggiungere la cifra di 500 euroda dare alla ragazza che è stata aggredita e derubata all’acquedotto di Ferrara – scrive il performer sulla sua pagina Facebook -. La proposta è avvenuta in questa bacheca ma non dal sottoscritto. Casa mia sarà il punto di raccolta. Via Capo delle Volte 56, lunedì martedì mercoledì ci sono tutto il giorno, se non rispondo usate la buchetta e mettete il vostro nome (ma anche no che è più stiloso). Il miglior modo di prendere posizione forse è questo“.

A prendere posizione sui social è anche l’assessore alla Sicurezza Aldo Modonesi con una lunga riflessione sia personale che politica perché “quando una persona, una donna, viene aggredita nella tua città non puoi che rimanere scosso e preoccupato. Quando questo avviene nel quartiere dove vivi, tu e la tua famiglia, da quando sei nato lo sei ancora di più. E quando questo quartiere è il quartiere Giardino è normale e giusto chiederti dove stiamo andando, cosa abbiamo sbagliato e cosa possiamo fare“.

Chi l’ha aggredita è un delinquente, e poco mi importa se sia nero o bianco, se abbia agito da solo o in gruppo, se l’abbia fatto per motivi personali o alla ricerca di soldi per drogarsi” commenta Modonesi che esprime “a chi è vittima di aggressione, specie se donna, tutta la mia solidarietà, vicinanza e sincera compassione, intesa come partecipazione alla sua sofferenza”.

Dopo il sostegno c’è un attacco indiretto al leghista Nicola ‘Naomo’ Lodi: “Quando queste cose succedono nel quartiere Giardino, c’è chi emette sentenze, chi trova colpevoli, chi fa dirette Facebook, chi commenta a nastro e a prescindere, chi strumentalizza politicamenteIo mi chiedo invece dove abbiamo sbagliato e cosa possiamo fare”.

“Penso, e lo penso fortemente proprio perché stiamo parlando di un fatto grave avvenuto nel quartiere Giardino – ribadisce l’assessore -, che da parte della Questura e delle Forze dell’Ordine ci debba essere il massimo sforzo per individuare chi ha commesso questo reato. E individuare i motivi per cui questo reato è stato commesso. Lo penso e lo pretendo. Da cittadino e da amministratore“.

“Abbiamo (con i soldi del Comune) riempito il quartiere di telecamere, abbiamo portato l’esercito nel quartiere (e lo dice uno che continua a pensare che era meglio avere più polizia e carabinieri, ma se questo non è possibile allora bene anche l’esercito), abbiamo investito centinaia di migliaia di euro in potenziamento dell’illuminazione (la nuova all’Acquedotto l’accenderemo la prossima settimana).

“Lo penso e lo pretendo perché su questo fatto è giusto fare chiarezza ed è giusto che chi ha compiuto questo reato venga preso e punito – ribadisce Modonesi -. Per il bene della città e per il bene del quartiere. Per evitare strumentalizzazioni e per evitare di disperdere il buon lavoro fatto negli ultimi mesi da Questura, Forze dell’Ordine e Polizia Municipale. Perché lo dobbiamo alla ragazza che è stata aggredita. E lo dobbiamo a tutte le persone che devono liberamente girare per il quartiere e la città, di giorno e di notte“.

Una riflessione scritta di getto “di ritorno da un giro notturno in zona acquedotto, la notte dopo l’aggressione . rivela l’assessore -. Ho visto anche questa sera chi vendeva droga, e chi cercava droga. Avrei voluto, come tutti, vedere più volanti“.

La questura, da parte sua, assicura la “continuità dei servizi di prevenzione” per “mantenere la massima attenzione sull’area“. Dal punto di vista investigativo, riferiscono dal palazzo Scola Camerini dove si è recentemente insidiato il nuovo questore Pallini, sarà dato un “segnale di massimo impegno per far luce su questo fatto gravissimo: la Squadra Mobile si impegnerà a fondo sulla vicenda”.

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