di Simone Pesci
Tirando le somme per la prima edizione del “Festival del ciclista lento”, tenutasi gli scorsi 28 e 29 ottobre, non si può che dire “buona la prima”. Un evento partito sì in ritardo, ma che ha trovato una risposta positiva e che sarà replicato nel 2018, quando ci sarà più calma per organizzarlo e quando per “Ferrara sarà un anno importante perché in città tornerà il Giro d’Italia”, commenta un soddisfatto Davide Urban, direttore generale Ascom. Lo stesso Urban che sottolinea come “l’edizione 0” del festival ha saputo “catturare una larga attenzione anche a livello nazionale”.
L’evento dei 6 km in 6 ore ha avuto il giornalista e cicloturista Guido Foddis come padre, che rivela il fatto che Ferrara “vive la bicicletta in maniera diversa dalle altre… più soft: i ferraresi la usano per andare a prendere il pane, in modo lento e non competitivo”. Da qui nasce il festival, che ha coinvolto anche la Fiab – Federazione italiana amici della bicicletta -, che fa da “punto di riferimento per chi vuole candidarsi capitale italiana del ciclismo lento”.
Il ciclista lento è stato aiutato dalla pedalata assistita del Comune di Ferrara, perché come spiega l’assessore al commercio Roberto Serra “ristrutturando il motovelodromo e curando i percorsi cicloturistici abbiamo cambiato passo”. “In poco tempo – spiega Serra – si sono creati quei meccanismi per cui il passo dalle infrastrutture al Giro d’Italia e ai tanti festival che creano indotto è breve”.
E se la dirigente dell’assessorato al turismo Maria Teresa Pinna comunica che si aspettava da tempo “un evento di forte impatto sulla bicicletta perché siamo la città delle biciclette”, il presidente di Visit Ferrara Matteo Ludergnani utilizza un linguaggio giovanile: “Il festival ha spaccato”. E rilancia sull’edizione 2018: “Sono sicuro che si farà, perché vogliamo farla e perché vogliamo farla diventare un evento turistico, magari rendendo il motovelodromo il fulcro dell’iniziativa”.
La conclusione di Guido Foddis lascerà invece con il fiato sospeso tutti gli amanti della bicicletta per un anno, perché “il prossimo ottobre vorremmo portare a Ferrara dei campioni professionisti di ciclismo”. Ovviamente l’obiettivo è quello “di farli andare piano”.
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