Avrebbero preso delle auto usate per rivenderle ma non pagavano i precedenti proprietari una volta trovato un acquirente e non facevano il passaggio di proprietà. È, in estrema sintesi, l’accusa mossa nei confronti di Giancarlo Castelli e Massimo Biagini, titolari della Auto Centro Global di Chiesuol del Fosso.
I fatti risalgono al 2012 e i due sono accusati sia di appropriazione indebita – per aver preso le automobili senza poi consegnare il corrispettivo della vendita ai vecchi proprietari – e truffa per aver venduto auto di cui non trasferivano la proprietà. L’impulso all’indagine – svolta dalla guardia di finanza – venne da una lunga serie di denunce (13, tra clienti privati, officine meccaniche e concessionarie le parti offese in questo procedimento).
Nell’udienza di venerdì è stato sentito come testimone il maresciallo della Gdf che ha seguito l’indagine e che ha ricostruito davanti al giudice Maria Rita Baldelli i passaggi svolti dai due imputati per mettere in atto i raggiri.
Dalle indagini è emerso che il titolare effettivo fosse Castelli (87 anni, difeso dall’avvocato Mauro Poli), ma gli inquirenti hanno ritenuto responsabile anche Biagini (56 anni, difeso dall’avvocato Piero Venturi), considerato amministratore di fatto per via di alcuni contratti aziendali (affitto di ramo d’azienda e associazione in partecipazione) riportanti firme difformi e anche perché, secondo i querelanti, lo stesso Biagini era un soggetto col quale si interfacciavano.
In alcuni casi è stato notato che il libretto di circolazione e il certificato di proprietà erano ancora in possesso dei vecchi proprietari, dunque era impossibile effettuarne il passaggio. Dentro l’inchiesta finì anche un’agenzia che si occupava delle pratiche, ma non c’è nessuna imputazione a suo carico.
Sentite, infine, anche alcune parti offese che si sono costituite parte civile tramite gli avvocati Vittorio Zappaterra e Alex De Anna.
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