Attualità
20 Novembre 2017
Il Comitato Vittime della Pubblica Amministrazione scrive a Ferrara Tua: "Nessun intervento di controllo"

Tombe sprofondate alla Certosa, “come è potuto succedere?”

di Redazione | 1 min

Leggi anche

Anche la Corte Costituzionale boccia la residenzialità storica

È quanto ha deciso nei giorni la Corte Costituzionale che ha ritenuto incostituzionale il criterio della residenzialità storica per l'assegnazione delle case popolari relativamente a una previsione normativa della Regione Veneto, ma valido per tutte le amministrazioni italiane

Doppio appuntamento su pace e nonviolenza

Lunedì 29 aprile a Ferrara si svolgeranno due occasioni di approfondimento aperte a tutti i cittadini interessati: il primo, nel pomeriggio, sull’educazione alla pace e alla nonviolenza, e il secondo alla sera, sull’obiezione di coscienza e i movimenti per la pace in Israele e Palestina, in Russia Ucraina e Bielorussia, con testimonianze dirette da quei territori

Nel campo M14 della Certosa di Ferrara decine di tombe sono sprofondate. Il dolore di una parente davanti alla trascuratezza dei miseri resti del suo caro defunto in un campo cimiteriale nato nel 2017 ha spinto il Comitato Vittime della Pubblica Amministrazione a scrivere una lettera al presidente dell’azienda Ferrara Tua, Paolo Paramucchi, che si occupa della gestione cimiteriale a Ferrara.

“Considerato che la gestione dei servizi cimiteriali del Comune, della manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni e degli impianti di proprietà comunale e strumentali all’esercizio dei servizi medesimi, è competenza di questa azienda, ci chiediamo come sia potuto succedere per un numero così elevato di tombe nel medesimo campo” scrive il portavoce Aldo Ferrante che rivolge i suoi dubbi e lamentele a Ferrara Tua.

“Chi doveva controllare? Non ha controllato. Chi doveva intervenire? Non è intervenuto. Chi doveva sovraintendere dov’era? Domanda pleonastica: Lo stipendio è stato ritirato? Quando si fanno i contratti per le sepolture, i parenti del defunto pagano, non poco, nella convinzione che una sorta di assistenza ai miseri resti l’azienda la dia – nota Ferrante, che puntualizza -: chi scrive non riceve stipendio alcuno per segnalare una condizione di sofferenza che assomiglia molto all’abbandono. Gradiremmo una risposta con gli stessi requisiti”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com