Politica
20 Ottobre 2017
Morghen (M5S): "Il complesso urbanistico è nato a questo scopo ma non si sa se, come e da chi sia gestito"

Emergenza alloggi per studenti, “perché non usare il Darsena City?”

di Redazione | 3 min

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La mancanza di alloggi per gli studenti universitari è un problema ormai noto. Ma perché per risolvere il problema di emergenza abitativa si punta a una soluzione di medio-lungo periodo, con la costruzione dello studentato all’ex Palaspecchi, quando c’è già una struttura adibita a questo scopo, ovvero la residenza degli studenti al Darsena City?

È la domanda che si sono posti tanti ferraresi negli ultimi giorni e con loro la consigliera Ilaria Morghen (M5S) che ha deciso di rivolgere i propri dubbi all’amministrazione con una interrogazione rivolta al sindaco Tiziano Tagliani.

“La soluzione suggerita è il rifacimento del vecchio Palaspecchi, in futuro Corte Medori – ricorda Morghen -, ma la cui costruzione deve ancora iniziare essendo in corso i lavori di demolizione del pregresso impianto, i cui tempi di realizzazione non offrono soluzioni a breve mantenendo la criticità a lungo termine”.

“A Ferrara esiste già un complesso urbanistico composto da edifici costruiti con finalità di alloggi per studenti – nota la pentastellata – che tutt’oggi si rinvengono nei link dedicati con il nome di Residenza Darsena – Residenza degli studenti, anche su canali di agenzie specializzate internazionali come http://www.universityrooms.com/it/city/ferrara/college/residenzadarsena facendo presupporre un impiantistica avanzata in grado di rispondere alle necessità degli studenti, in realtà di dubbia funzionalità”.

“Ci sono diversi atti documentali inerenti gli impegni dell’amministrazione in merito alla costruzione di alloggi destinati a “studentato”, di cui si rinviene traccia nelle delibere di variante al Poc inerenti gli interventi dell’area denominata “Darsena City”, idea progetto che nasce nel 1999-2000 da un accordo di riqualificazione tra il soggetto privato Magazzini Darsena s.r.l e l’Amministrazione comunale con la stipula di una serie di infrastrutture varie tra cui un programma edilizio ad alto impatto che poggia su di un complesso di alloggi per studenti, circa 160, e un notevole numero di alloggi a libero mercato. Questo intervento ci appare abbia avuto effetti devastanti che ancora oggi feriscono la città: dimensioni estranee al contesto, penalizzazione ambientale del fiume adiacente, ritardi e deficit infrastrutturali che si configurano oggi come ampi spazi di degrado urbano”.  Eppure ricorrono documenti successivi come la delibera Pua  dove viene ribadito l’uso delle residenze a studentato,  “per le motivazioni di cui in premessa e che qui si intendono integralmente richiamate, anche rispetto agli atti fino ad oggi assunti per mantenere attivo e funzionante un sistema commerciale e di servizi (Studentato e residenza) di grande importanza per la città”.

Morghen chiede quindi al sindaco di sapere “se attualmente la Residenza Darsena è utilizzata; se è gestita da un agenzia immobiliare privata e quale essa sia; se esiste un accordo tra amministrazione comunale e attuale proprietà (o ente gestore curatore fallimentare) per la effettiva destinazione della parte residenziale della Darsena City a studentato tramite apposita convenzione; se il Comune ha vigilato in merito alla gestione delle residenze come indicato nelle delibere citate ad uso studentato, e a chi ne è stata demandata la gestione o se è in atto un uso diverso dai contenuti stipulati dall’Amministrazione all’atto delle concessioni edilizie e quali risvolti finanziari questo ha prodotto, intesi come contributi erogati dall’Ente pubblico e profitti per l’ente proprietario; se è intenzione dell’amministrazione, resa edotta della problematica della carenza degli alloggi per studenti e ricercatori universitari, di provvedere ad un’idonea soluzione e di indicare una tempistica di intervento”.

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