Portomaggiore. È scontro totale tra il sindaco Nicola Minarelli e il consigliere comunale Giovanni Tavassi, oggi Gruppo Misto, prima in maggioranza, sugli incarichi esterni e sulle censure mosse dalla Corte dei Conti regionali al nuovo regolamento.

«Il livello di mistificazione del consigliere Tavassi ha raggiunto livelli inauditi – afferma il sindaco -. La mole di lavoro da fare attualmente suggerirebbe di lasciar correre e passare oltre, ma a tutto c’è un limite. Abbiamo capito che prendere in giro i cittadini lanciando disinformazione con una sequenza di dichiarazioni raffazzonate e parziali è l’unico modo rimastogli per ritagliarsi un po’ di visibilità. La Corte dei Conti ci invita a modificare, nel regolamento approvato sulle consulenze, un paio di passaggi marginali, mentre l’appunto più severo è quello di non aver recepito i rilievi fatti dalla Corte stessa nel 2010 sul regolamento precedente, emanandone uno nuovo».

«Curiosamente – prosegue Minarelli -, il primo a comunicare al Consiglio Comunale quei rilievi fu proprio Tavassi, che era presidente del Consiglio nella seduta dell’8 aprile 2010. Se è così sconvolto e indignato ora, perché dunque Tavassi non ha provveduto prima come presidente e poi come assessore a dar seguito a quelle richieste negli ultimi 7 anni? Un motivo molto semplice esiste: dal 2010 al 2017 non sono mai stati assegnati incarichi esterni. L’unico è di maggio di quest’anno, per chiudere il rendiconto 2016: è stato conferito dopo l’approvazione del nuovo regolamento e attraverso un articolo che non è stato minimamente contestato dalla Corte. Come dunque possiamo essere tacciati di mala gestione delle consulenze per il semplice fatto che non ne abbiamo mai usate prima, ci risulta incomprensibile. Come ci risulta incomprensibile, nell’ultimo consiglio, la dichiarazione di contrarietà alla vendita di azioni Hera perché secondo lui andrebbero al privato, quando in realtà come prescritto dalle norme sono state vendute ad un altro ente pubblico. E si potrebbe continuare. Oltretutto Tavassi, che si indigna senza leggere fino in fondo le delibere, finge spesso di dimenticarsi che è stato al governo di questo comune dal 2004 al 2016 prima di passare all’opposizione. Questo non gli consente di rinunciare all’approfondimento dei fatti, a cui dovremmo attenerci tutti per discutere in modo costruttivo. Il campione delle mezze verità – conclude Minarelli -, da qualche tempo a questa parte, è indiscutibilmente uno solo, e vince per distacco».