Dopo il suicidio di un giovane ucraino nel carcere di Ferrara, sono il Pd ferrarese e il Sappe a chiedere chiarimenti sull’accaduto e sulla situazione della casa circondariale di via Arginone.
Il Pd, oltre a esprimere cordoglio per il giovane detenuto deceduto e vicinanza agli assistenti di Polizia Penitenziaria “che nelle settimana scorse sono stati oggetto di violenza da parte di alcuni detenuti”, ha presentato attraverso il consigliere comunale Alessandro Talmelli un’interrogazione all’assessore competente “perché organizzi un incontro con il direttore del carcere di Ferrara per capire quali sono state le dinamiche dell’accaduto e quali provvedimenti sono stati adottati perché tali fatti non si ripetano più”.
Inoltre, sempre nell’interrogazione, viene richiesta la convocazione della commissione consiliare competente alla quale invitare il direttore del carcere di Ferrara e la Garante dei Diritti dei detenuti per relazionare in merito ai fatti accaduti e “per approfondire se sono salvaguardate la dignità dei detenuti e degli operatori di polizia penitenziaria che quotidianamente vivono la Casa circondariale di Ferrara”.
Gianni Durante e Francesco Campobasso, rispettivamente segretario generale aggiunto e segretario nazionale del Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria) puntano il dito sulla miriade di eventi critici che da svariato tempo tiene banco nelle carceri italiane. I due sindacalisti tengono a ribadire che molti eventi critici vengono evitati grazie alla prontezza del personale di polizia penitenziaria che interviene sempre con professionalità. In riferimento al carcere di Ferrara, i due sindacalisti ribadiscono che l’attenzione è elevata con segnalazione alle autorità amministrative per la definizione delle vicende che hanno interessato negli ultimi due mesi la casa circondariale di via Arginone.
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