Turismo e vacanze
22 Maggio 2017

Un’estate sull’Alpe Cimbra

di Tiziano Argazzi | 10 min

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Le tre città principali sono Folgaria, Lavarone e Luserna. Un angolo di Trentino piccolo ma variegato che offre ogni giorno qualcosa di nuovo

Le Alpi, in genere, sono montagne da vivere sempre, 365 giorni l’anno. Quelle del Trentino hanno qualcosa di particolare forse perché fanno da corona ad una delle più belle regioni d’Italia. Se poi ci concentriamo sull’Alpe Cimbra, quello spicchio di territorio di un centinaio di chilometri quadri che si infila nella parte sud orientale della regione, là dove le Prealpi incontrano le Alpi e che ha in Folgaria, Lavarone e Luserna le tre principali cittadine, ci si rende conto che questa è una montagna a misura di famiglia. E poi è vicina da non credere: infatti basta uscire al casello di Rovereto Nord della A22 oppure a quello di Piovene Rocchette, sulla A31, ed in poche decine di minuti si arriva a destinazione.
Questo è uno dei più grandi alpeggi d’Europa per estensione. La montagna è dolce e si passa senza accorgersene da mille a duemila metri. Quello che colpisce subito è il paesaggio, piacevolmente anomalo rispetto all’immaginario della montagna trentina: i grandi spazi, i profili dolci del territorio, gli orizzonti ampi che donano un profondo senso di libertà e che permettono allo sguardo di correre veloce lungo morbidi risalti erbosi accarezzati dal vento, interrotti a settentrione dal profilo delle foreste e dalla linea frastagliata delle Dolomiti. Ogni tanto si incontrano piccoli villaggi (fra cui Serrada il paese del futurismo per la presenza di opere del pittore futurista roveretano Fortunato Depero che qui trascorreva le sue estati, Guardia il paese dipinto per i tanti murales multicolori che fanno capolino da vecchie e nuove pareti lungo un itinerario tutto da scoprire e San Sebastiano con le antiche segherie ed i mulini) dove il tempo sembra essersi fermato; località che hanno saputo resistere alla velocità della modernità mantenendo vivi i mestieri antichi, le arti ed i sapori della tradizione cimbra. Ed a Luserna, un piccolo comune di neanche 300 abitanti, si insegna e si parla ancora oggi la lingua cimbra.

Luserna l’isola cimbra del Trentino

Una delle prime tappe arrivando sull’altipiano potrebbe essere proprio Luserna, a sud est di Trento, punto di accesso alla Valsugana. Adagiata su un grande alpeggio, a 1333 metri di quota, stretta fra Folgaria e Lavarone e l’altipiano dei Sette comuni in terra veneta, è anche l’ultima isola trentina dove si parla correttamente il cimbro, una antica lingua di origine germanica che a Lusern (nome cimbro di Luserna) è ancora di uso quotidiano e rappresenta una testimonianza storico culturale di indubbio valore. La struttura del paese è quella del classico “strassendorf”, cioè una località che si è sviluppata solo lungo una strada. Ed infatti la maggior parte delle cose da vedere sono adiacenti alla via Trento la strada principale. A cominciare dal Centro di Documentazione (Sito: www.lusern.it. Aperto fino al 5 novembre con orario 10 – 12,30 e 14 – 18) sei sale divise su tre piani. I pannelli illustrativi sono in italiano, tedesco e cimbro. Molto coinvolgente quella al piano terra denominata “Alfabeto della grande guerra – 26 lettere per non dimenticare”; interessanti anche le altre dedicate alla “Comunità cimbra di Luserna”, “l’arte del merletto a fuselli” e “la fauna degli altipiani”. Molto bella anche “la Sala archeologica” che racconta come nella tarda età del bronzo su questo altipiano fossero presenti tanti forni preistorici per la fusione del rameQuest’anno nelle due sale all’ultimo piano è presente la bella mostra “DinoMiti – Rettili, fossili e dinosauri nelle Dolomiti e storia geologica degli Altipiani Cimbri” che rimarrà visitabile fino al 5 novembre.
La Fondazione che gestisce il Centro ha anche preparato varie pubblicazioni sulla cultura cimbra, un dizionario italiano cimbro ed un interessante libro illustrato per ragazzi “Moine Earstn Bortar” che riporta varie parole in cimbro con traduzione in italiano, inglese e tedesco. Pubblicazioni, cartine e cartoline sono acquistabili direttamente presso il bookshop ed anche online collegandosi al sito internet.
Nel cuore storico del paese, a due passi dal Municipio, c’è la Casa Museo “Haus von Prükk” nata dal restauro conservativo di una antica abitazione che aveva mantenuto inalterate nel tempo le proprie caratteristiche di dimora contadina cimbra ottocentesca. Se rimane tempo si può visitare la vicina Pinacoteca Rheo Martin Pedrazza dove sono esposte le opere del pittore lusernese ed anche il Kulturinstitut Lusérn, l’Istituto di lingua e cultura cimbra preposto alla salvaguardia, promozione e valorizzazione del patrimonio etnografico e culturale della minoranza germanofona del comune di Luserna.
Ma Luserna non è solo storia e cultura ma anche il luogo ideale per una vacanza all’insegna di natura e relax, divertimento e gastronomia. Per gli appassionati delle camminate ci sono quattro sentieri tematici che partono dal paese per addentrarsi nei boschi per raccontare storie, molto spesso un mix fra verità e fantasia che attirano la curiosità dei bambini.

Una montagna adatta a tutti

L’Alpe Cimbra è una montagna ricercata da tutti, dalle famiglie agli sportivi anche quelli con l’agonismo nelle vene, in quanto asseconda i ritmi degli uni e degli altri, dando a tutti il giusto spazio. Una terra che offre tantissime motivazioni di vacanza: mountain bike, trekking, nordic walking, arrampicata, arte, storia, cultura, relax il tutto abbinato ad una l’interessante enogastronomia da scoprire nei ristoranti di prestigio, nelle romantiche malghe, nelle baite nascoste tra i boschi o nei rifugi alpini in quota.
Come si può immaginare le cose da vedere e da fare sono tante. Folgaria è il centro principale ed è l’ideale base di partenza per numerose passeggiate più o meno difficoltose. Da quelle più semplici immerse nei pascoli a quelle più impegnative come, ad esempio, il “Sentiero della Pace”, un tracciato che collega i luoghi e le memorie della Grande Guerra dalla parte trentina. Tra le escursioni cult la Forra del Lupo, una lunga trincea di crinale scavata tra alte pareti di roccia, fatta di feritoie, osservatori e caverne che si affacciano su strapiombi e ripidi pendii, in faccia al Pasubio, la montagna sacra della Prima Guerra Mondiale.
Sono anche tanti i percorsi per il “bikers”. Questa è infatti una grande “bike area” con oltre 400 chilometri di sentieri percorribili con la mountain bike, molti adatti all’intera famiglia e per tutte le specialità dall’all mountain, all’enduro, al cross country fino al downhill, una disciplina di mountain biking che si svolge tutta in discesa.
Nella imminente estate tre sono i grandi appuntamenti sportivi riservati ai bikers: l’11 giugno, la “100 km dei Forti 1000grobbe Bike Challenge” che con i 1200 e passa iscritti è una delle gare di riferimento che si disputano sull’arco alpino. Il 21 luglio va in scena una tappa della “Transalp”, l’affascinante attraversata delle Alpi a coppie in mountain bike: è la gara a coppie più famosa al mondo. E infine il “Tri-week Lavarone”, 26-27 agosto un triathlon che coinvolge da tutta Europa.
Per i più giovani ci sono anche le Fattorie didattiche che svelano passo passo i loro segreti; dove si vede da vicino come vivono gli animali, si impara a fare il formaggio ed altri prodotti alimentari e si può toccare con mano i mestieri della gente di montagna e le attività dei contadini. Segreti tutti da scoprire, momenti di allegre avventure tra divertimento, conoscenza e apprendimento.

Base Tuono testimone della Guerra Fredda

Ma questa regione è stata anche interessata dalla Guerra Fredda. Infatti a pochi chilometri da Folgaria, e precisamente a Malga Zonta a 1543 metri di quota, si incontra la ex base missilistica di Passo Coe-Monte Toraro una delle quattro basi di montagna (l’unica in Trentino) dispiegate dalla Nato nel Nord-Est d’Italia in contrapposizione a quelle del Patto di Varsavia. Quando alla fine degli anni ‘90 fu smantellata ed il territorio circostante rinaturalizzato, il Comune di Folgaria, in collaborazione con l’Aeronautica militare e con il supporto della Provincia Autonoma di Trento, ha voluto preservare a fini didattici, storici e culturali una delle tre sezioni di lancio. Furono così ripristinati hangar, bunker, radar, pannello di sezione: nacque così “Base Tuono” (www.basetuono.it), in ragione del nome utilizzato nelle comunicazioni militari dell’epoca. Appena si arriva si rimane impressionati dai tre missili sulla rampa di lancio facenti parte del sistema di difesa Nike-Hercules. Missili questi che avevano una gittata di 120 chilometri ad una quota di 30 mila metri. Accanto ad essi i carri elettronici ed i quattro apparati radar preposti alla rilevazione degli aerei nemici e la guida del missile che li avrebbe dovuti intercettare. Nel piazzale si trovano altri due missili e l’immagine della Madonna di Loreto, patrona dell’Aeronautica Militare.
All’epoca, nella base oltre all’area per armare i missili in modo convenzionale c’era anche quella (la sezione Bravo) per l’armamento nucleare. Per fortuna tali testate non vennero mai dispiegate sul territorio. La base è aperta al pubblico da aprile ad ottobre: luglio ed agosto tutti i giorni negli altri mesi solo nei weekend. La visita costa 4 euro. Quella guidata 5 euro per gruppi di 20 persone.
A pochi metri dalla struttura c’è Malga Zonta, un sacrario della Resistenza veneto trentina, in ricordo dell’eccidio perpetrato dalle SS che nell’agosto del 1944 dopo un aspro conflitto a fuoco fucilarono 17 partigiani che si erano rifugiati nella malga.
Ritornando verso Folgaria merita una sosta anche il Giardino botanico alpino di Passo Coe una straordinaria vetrina di circa tre ettari alle pendici del Monte Maggio, gestita dal Museo civico di Rovereto e dedicata alle specie floreali ed alle piante di basso fusto dell’ambiente alpino.
A Lavarone oltre al lago si può visitare il Forte Belvedere (www.fortebelvedere.org) una delle più grandi fortezze austro ungariche di montagna. Al suo interno un museo con reperti e installazioni multimediali che illustrano la storia del forte, della sua guarnigione e delle vicende militari che hanno interessato questo tratto di territorio nella Guerra del “15 – 18”.

Enogastronomia di eccellenza

Altro importante biglietto da visita di questa zona è l’enogastronomia. L’Alpe Cimbra è riuscita a conservare immutata la sua tradizione gastronomica, ben consapevole che essa è il risultato, da un lato, di rapporti e frequentazioni secolari con il mondo di lingua tedesca, dal quale ha mutuato numerose ricette, – e dall’altro, di antiche tradizioni di vita povera contadina, che spiegano le tante prelibatezze; piatti semplici, nutrienti e di qualità da gustare negli hotel, nelle baite e rifugi e nei ristoranti, accompagnati dai vini trentini.
Tanti sono i prodotti di qualità: dal formaggio Vèzzena, DOP e presidio slow food, alla polenta; dallo speck profumato ai prelibati funghi per arrivare allo strudel ed al miele di montagna a cui è stato dedicato un museo. Infatti l’azienda apistica Marigo nella sede sociale a Lavarone, in località Tobia, ha dato vita ad un percorso espositivo che si è tradotto in un viaggio sorprendente alla scoperta della vita delle api in tutti i suoi aspetti (www.museodelmiele.com).
Per i formaggi merita una tappa il Caseificio degli Altipiani e del Vezzena a Lavarone (www.caseificiovezzena.it) con possibilità di visita guidata e degustazione; altra tappa al Maso Engher in località Costa, a due passi da Folgaria. Una azienda a conduzione familiare creata e gestita da Mirella ed Armando. La loro attività si divide fra il maso e la Malga Vallorsara dove, da giugno a settembre, portano le mucche, una sessantina, all’alpeggio. Nel maso è attiva la produzione di prodotti lattiero caseari quali formaggi, burro e yogurt di qualità, sani e genuini, che possono essere acquistati presso lo spaccio (aperto dal lunedì al venerdì dalle 6 alle 19 e sabato e domenica anche dalle 10 alle 12) oppure ordinati online previa registrazione nel sito web www.masoengher.it.
Dove dormire: si consiglia il Folgaria Post Hotel nel pieno centro storico della cittadina trentina. Un quattrostelle, con un buon rapporto qualità prezzo, dove si respira l’accogliente atmosfera di casa ed il calore tipico del Trentino. Info: www.folgariaposthotel.it.
Dove mangiare: non c’è che l’imbarazzo della scelta. A Lavarone c’è il ristorante dell’Hotel Caminetto che propone una cucina semplice e lineare. A Folgaria invece meritano una sosta la Trattoria Al Fogolar ed il Ristorante Da Giorgio. Entrambi nell’area pedonalizzata propongono piatti tipici con un buon rapporto qualità prezzo.
Manifestazioni: fra le tante in programma si ricorda “Latte in Festa”, l’8 e 9 luglio. Un evento che celebra durante l’estate il latte e tutti i suoi derivati attraverso degustazioni, laboratori ed attività ludiche a tema.
Info: www.alpecimbra.it.

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