Cronaca
9 Aprile 2017
Operazione imponente con forze speciali. Si setaccia un'ampia zona tra il Mezzano e Molinella

Caccia a Igor, l’assassino braccato nelle campagne

di Redazione | 3 min

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(foto e video di Alessandro Castaldi)

E’ durata tutta la notte la caccia a Igor Vaclavic, il ricercato sospettato di essere l’autore dell’omicidio del Mezzano in cui è rimasta vittima la guardia ecologica volontaria Valerio Verri e ferito gravemente Marco Ravaglia della Polizia Provinciale. Una caccia all’uomo imponente che però al momento non ha ancora dato gli esiti sperati.

Igor ‘il russo’ – così chiamato per la sua presunta militanza nell’esercito dell’Armata Rossa, sulla quale però vi sono molti dubbi – risulta essere braccato in una vasta zona che si estende dal Mezzano fino all’oasi di Marmorta, comprendendo anche buona parte del territorio bolognese. Una zona che l’assassino conosce bene e nella quale si dev’essere rifugiato dopo l’omicidio del barista di Budrio, Davide Fabbri, ucciso in un tentativo di rapina lo scorso 1 aprile. Nelle ricerche fin dalle prime ore di ieri sera sono impegnati i carabinieri di Ferrara e Bologna (il comando di Bologna sta coordinando le operazioni), oltre a un contingente della Squadra Mobile di Ferrara in ausilio. In seguito si sono portati in zona diversi reparti speciali dei carabinieri oltre a un elicottero dotato di infrarossi per le ricerche notturne e cani molecolari. Centinaia di uomini tutti concentrati su un unico obiettivo, battendo le campagne tra Molinella e il Mezzano. Il fulcro delle ricerche è l’oasi di Marmorta e Campotto, nei pressi di Argenta, dove il fuggitivo, braccato ieri sera dai carabinieri, avrebbe abbandonato nelle vicinanze il Fiorino bianco per addentrarsi nella boscaglia a piedi e nascondersi.

Qualche particolare in più sulla dinamica dell’omicidio emerge in queste ore. Marco Ravaglia e Valerio Verri, ieri attorno alle 18.30, stavano eseguendo insieme un normale pattugliamento del territorio contro i reati ambientali, quando si sono imbattuti, lungo la Sp 57, in un Fiorino bianco (risultato poi rubato a Molinella) accostato alla strada. Ravaglia e Verri non avevano la minima idea che si potesse trattare del ricercato per l’omicidio di Budrio, del quale avevano comunque presente l’identikit diramato alle forze dell’ordine. Pensavano invece, molto probabilmente, a un’auto dei cosiddetti “cagnari”, cacciatori che addestrano i propri cani in una zona ricca di selvaggina, in quanto protetta, come quella appunto del Mezzano. E’ a quel punto che si palesa l’assassino che, pensandosi scoperto, imbraccia un fucile ed esplode cinque colpi all’indirizzo delle vittime. Tre hanno raggiunto Marco Ravaglia, due invece hanno colpito Valerio Verri freddandolo all’istante.

Igor Vaclavic

Igor ‘il russo’ è quindi risalito sul Fiorino, non prima di impadronirsi della pistola dell’agente ferito, dandosi alla fuga e abbandonando il veicolo in via Spina a Molinella, non distante dall’oasi di Marmorta. Le ricerche sono tuttora in corso con grande dispiegamento di forze.

Le indagini sull’omicidio sono affidate al pm Ciro Alberto Savino, che ha raccolto tutti i dati sui rilievi effettuati sul posto. Al momento si procede per omicidio contro ignoti, in quanto non vi sono ancora elementi concreti per attribuire l’assassinio a Igor Vaclavic, che non ha lasciato impronte sull’auto di servizio della Polizia Provinciale, mentre invece potrebbe averle lasciate nel Fiorino da lui utilizzato. Inoltre l’unico testimone che potrebbe averlo riconosciuto, l’agente ferito Marco Ravaglia, si trova al momento in coma indotto dopo un intervento chirurgico all’ospedale Bufalini.

Voci non ancora confermate, circolate ieri a Ostellato, avrebbero dato Igor Vaclavic in quella zona la sera prima, dove si sarebbe palesato a una coppia di anziani, affamato, chiedendo di essere rifocillato. Igor, sempre stando alle voci di paese, sarebbe stato accontentato e non avrebbe usato violenza.

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