Politica
8 Aprile 2017
L'ex ministro a Copparo parla di Siria, attacco in Svezia, terrorismo a primarie del Pd

Fassino: “Il terrorismo nasce nella povertà”

di Redazione | 3 min

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di Valentina Faggion

Copparo. Bombe in Siria, attentato a Stoccolma, primarie del Pd e Renzi. Spazia a 360 gradi Piero Fassino, invitato dal Pd di Copparo presso la galleria civica “Alda Costa”.

L’ex sindaco di Torino e attuale presidente dell’Anci, alla presenza di molti amministratori locali (tra cui anche il sindaco Tagliani), ha esposto le proprie opinioni su diverse tematiche politiche e di attualità.

Fassino ha aperto l’incontro parlando del problema terrorismo, dando la propria opinione sui missili lanciati da Trump sulla Siria nella notte tra giovedì e venerdì. L’intervento del presidente Usa, secondo l’ex ministro, è una decisione presa per sanzionare Assad per l’uso di armi chimiche, bandite dalla comunità internazionale.

“Se qualcuno ne fa uso – afferma Fassino -, non può essere tollerato, soprattutto se questo utilizzo illegittimo porta al massacro di tantissimi innocenti”.

Il problema, secondo Fassino, sta nel consiglio di sicurezza dell’Onu: “Da ormai sei anni la Siria è divorata da un dramma, a cui nessuno vuole porre tregua. La comunità internazionale dovrebbe concedere maggiori risorse all’Onu e soprattutto ogni nazione non dovrebbe badare solo ai propri interessi, ma prendere decisioni per un bene comune e in questo caso la pace. Stesso problema poi lo possiamo trovare nella politica estera dell’Unione Europea. La Mogherini spesso viene attaccata, ma se chi fa parte delle commissioni interne non trova accordi, lei non avrà mai un ambito efficace d’azione”.

Anche l’attentato di venerdì a Stoccolma è stato spunto di riflessione per Fassino. Egli sostiene che quello a cui si sta assistendo sia il lato oscuro della globalizzazione, cioè che la società debba ora affrontare un terrorismo globale, che può colpire ovunque e chiunque: non è più un terrorismo come quello degli anni ’70, che aveva obiettivi ben precisi (come magistrati, politici, giornalisti), ma qualsiasi persona può essere nel mirino. “E’ complicato poter giocare d’anticipo in questo tipo di attacchi, – continua Fassino -, sicuramente è necessaria e fondamentale la cooperazione internazionale tra i servizi segreti”.

L’ex sindaco ha proceduto nella riflessione, sostenendo che si dovrebbe cercare di intervenire attraverso politiche di integrazione: “La maggior parte di questi terroristi vive nella marginalità e nella povertà, questo non fa altro che radicare in loro la necessità di vendicarsi contro una società occidentale, che li ha costretti, a loro avviso, a subire una determinata condizione di vita. Dobbiamo usare l’integrazione come strumento per evitare la marginalità sociale”.

Dopo gli interventi riguardanti l’ambito internazionale, Fassino è passato all’Italia, parlando della situazione del Partito Democratico.

All’interno del partito sono tutti d’accordo sul fatto che la vittoria del “no” al referendum di dicembre abbia dato un forte scossone a quelle che a loro sembravano certezze. Un barlume di positività Fassino lo ha però intravisto con il congresso del partito, che si è svolto nei giorni scorsi, al quale erano presenti 270mila iscritti: “è un dato straordinario, data la valutazione comune che attualmente si dà al rapporto tra i cittadini e la politica. Il 30 di aprile ci saranno le primarie del Partito democratico, noi dobbiamo lavorare per ottenere la massima partecipazione possibile”.

I grandi consensi sono ciò che auspica Fassino a Matteo Renzi, dato che “l’Italia ha bisogno di una leadership stabile e concreta”. In Renzi, il politico piemontese individua “l’immagine del cambiamento, dell’innovazione e della riforma”, caratteristiche necessarie “per far riprendere la crescita del Paese” (rallentata, a suo dire, soprattutto dall’alta burocrazia, dalla lentezza del sistema giudiziario, dalle infrastrutture obsolete, dalla mancanza di investimenti sulla ricerca).

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