Eventi e cultura
22 Marzo 2017
Riapertura straordinaria per la tre giorni di esposizioni, convegni, eventi e mostre

La cella del Tasso apre il cancello per il Salone del Restauro

di Redazione | 3 min

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Apre le porte alla città la XXIV edizione del Salone Restauro-Musei, lo scenario che dal 22 al 24 marzo torna a Ferrara Fiere, offrendo tre giornate di esposizioni, convegni, eventi e mostre, nell’intento di promuovere il patrimonio culturale e ambientale italiano sotto tutti gli aspetti.

Per l’occasione il Comune di Ferrara ha deciso di mettere in mostra le sue bellezze, ma senza spostarle di un passo; tanto che sarà possibile accedere gratuitamente, grazie al contrassegno ricevuto al momento dell’ingresso al Salone, a gran parte dei musei civici, per riscoprire palazzi e collezioni del passato Estense. Ecco i lineamenti del centro storico, i musei dove recarsi: Palazzo Schifanoia, dalle 9.30 alle 18; Civico Lapidario, dalle 9.30 alle 18; Palazzina di Marfisa d’Este, 9.30-13 e 15-18;Museo di Storia Naturale, dalle 9 alle 18; Museo del Risorgimento e della Resistenza, 9.30-13 e 15-18; Museo della Cattedrale, 9.30-13 e 15-18; nonché l’ingresso ridotto al Castello Estense, dalle 9.30 alle 17.30.

Cresce l’attesa in vista di giovedì 23 marzo dalle 18 alle 22, quando si potrà scendere gratuitamente nella Cella del Tasso, in piazzetta Sant’Anna, ritirando l’apposita cartolina-invito allo stand del Comune (padiglione 3, stand A4/6).

«Dopo un anno dedicato a Ludovico Ariosto – afferma il vicesindaco Massimo Maisto – finalmente la riapriamo. Al momento si tratta di un’apertura straordinaria, ma stiamo già lavorando per renderla accessibile in maniera più strutturata. Vogliamo che ferraresi e turisti abbiamo l’opportunità di entrare in un luogo evocativo e suggestivo, che rappresenta le nostre radici culturali. È necessario conoscere la storia della Cella, che fu ricostruita all’inizio del Novecento, con l’intento di non dimenticare da dove veniamo. Ringrazio insegnanti e studenti del Liceo Scientifico “Roiti” che ci guideranno con entusiasmo». A calarsi tra le ombre del Rinascimento, infatti, saranno i ragazzi della Quarta G, che faranno da ciceroni ai visitatori, raccontando l’influenza che la clausura ha avuto nell’immaginario odierno. Si generò un vero e proprio mito, che portò alcuni intellettuali ai piedi del busto, come Byron, Stendhal o Goethe, e altri a metterne in salvo la follia, come Leopardi.

«Negli anni Trenta – prosegue Francesco Scafuri, responsabile dell’Ufficio Ricerche Storiche – venne abbattuta l’ala dell’ex Ospedale Sant’Anna anticamente destinata ai malati di mente, dov’era ubicata la prigione del poeta, che però fu subito ricostruita poco lontano, cioè nel seminterrato del corpo di fabbrica che contiene l’imponente auditorium del Conservatorio “Frescobaldi”. Carlo Savonuzzi fece una ricostruzione filologicamente corretta, perciò la cella attuale è abbastanza simile a quella originaria, di cui furono riproposti gli elementi principali. Furono ricollocati fedelmente il portone con i chiavistelli, una grande finestra e la lapide con i versi di Lord Byron, che nel 1817 si era fatto rinchiudere qui per provare le stesse emozioni del poeta del Cinquecento». La durata di ogni visite sarà di circa venti minuti, per cui l’ultima partenza è fissata alle 21.40.

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