Comacchio
25 Febbraio 2017
L’azienda e i due porta a porta valuteranno se costituirsi parte civile nel processo

Prima minaccia i venditori con la pistola, poi si scusa in lacrime

di Redazione | 2 min

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(immagine di repertorio)

Comacchio. Aveva puntato la rivoltella contro due venditori porta a porta presentatisi a casa sua. E ora, un comacchiese di 58 anni, dovrà rispondere di minaccia aggravata e omessa custodia di armi. Ma era stato lui stesso a chiamarli. La ditta per cui lavorano i due professionisti, la Vorwerk Folletto, specifica infatti che “il nostro cliente ci aveva contatto il giorno precedente – spiega il responsabile d’area, Donato Di Iorio – per annullare un ordine e chiedere la restituzione del pagamento. Davanti alla sua casa si sono presentati due nostri collaboratori, dopo aver preso un appuntamento telefonico”.

Erano le 14.50 (non le 20.30 come riferito dall’Arma) e i due venditori “si sono presentati per spiegargli la procedura di recesso dal contratto e riavere così indietro i soldi. Il cliente li ha fatti accomodare in casa e a un certo punto ha tirato fuori la pistola pronunciando le testuali parole: «o la risolviamo con le buone o in maniera drastica»”.

A quel punto, su intimazione del 58enne, i due commerciali sono usciti di casa e si sono fermati in un parcheggio vicino, dove sono rimasti circa 40 minuti per riprendersi dalla disavventura.

Successivamentesi sono recati presso la caserma dei carabinieri per sporgere denuncia. Trattandosi di minaccia aggravata dall’uso della pistola, la denuncia partirà d’ufficio e i due venditori decideranno in un secondo momento se costituirsi eventualmente parte civile nel processo, assieme all’azienda.

“La nostra volontà è quella di non rovinare nessuno – sostiene Di Iorio -; abbiamo un’etica professionale e lavoriamo tutti i giorni in casa dei nostri clienti nel massimo rispetto e nella massima serietà. atteggiamento che vogliamo continuare ad avere anche in questo caso, nonostante l’estrema gravità dell’episodio”.

Sempre il responsabile area fa sapere che “il giorno seguente il cliente si è scusato in lacrime prima al telefono e poi di persona davanti al responsabile vendite”.

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