Attualità
11 Febbraio 2017
Firmato il protocollo d'intesa tra prefettura e Comune. Tortora: "I dati sulla criminalità sono confortanti"

Il controllo di vicinato diventa realtà: “Nessun Rambo, solo partecipazione”

di Elisa Fornasini | 3 min

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A 106 anni le viene inserito un pacemaker, e durante l’intervento racconta il suo “secolo di vita” al medico che la opera in anestesia locale. Succede all’ospedale di Cento, dove la signora Aide Borgatti nei giorni scorsi è stata sottoposta all’impianto di un pacemaker ad opera del professor Biagio Sassone, direttore della Cardiologia dell’ospedale centese

“Il controllo di vicinato è la chiave di volta nel sistema della sicurezza, che non deve essere demandata solo alle forze dell’ordine ma ha bisogno di essere supportata dal consenso e dalla collaborazione attiva dei cittadini”.

A presentare questo “strumento di prevenzione della criminalità” come “ennesimo tassello che va a inserirsi nella stretta collaborazione tra forze dell’ordine e amministrazione” è il prefetto Michele Tortora che insieme al sindaco Tiziano Tagliani ha sottoscritto un protocollo d’intesa per dare attuazione al progetto.

La firma, messa nero su bianco durante la seduta del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, delinea ufficialmente il vademecum operativo già presentato in un paio di incontri con i residenti delle frazioni. Il controllo del vicinato verrà infatti sperimentato nelle periferie della città estense perché “i dati statistici ci dicono che diversi reati, come furti in abitazione e truffe agli anziani, avvengono soprattutto in queste aree decentrate“.

Le parole dell’assessore Aldo Modonesi, che ha ribadito anche la necessaria installazione del sistema di videosorveglianza nelle vie di accesso alle frazioni, trovano “conforto nei dati statistici – analizza il prefetto – che, senza trionfalismi, ci parlano di una forte regressione della criminalità sul territorio specialmente per alcune tipologie di reati come i furti in appartamento, un nervo scoperto che nel 2016 ha registrato un confortante meno 31%. Non riteniamo di aver raggiunto un traguardo ma partiamo da qui per continuare l’azione”.

Ed è così che il controllo di vicinato, già sperimentato in altre province italiane, diventa realtà anche a Ferrara. Il meccanismo è semplice: in ogni zona interessata all’iniziativa verrà individuato un cosiddetto ‘gruppo di controllo di comunità‘ dove i cittadini-sentinelle svolgeranno una mera attività di osservazione riguardo a situazioni anomale che accadono nella propria zona di residenza (passaggi ritenuti sospetti di macchine o persone, allarmi o rumori) da segnalare al coordinatore del gruppo che a sua volta informerà le forze dell’ordine.

Lo scopo è quello di aumentare la soglia di attenzione ma è severamente vietata qualsiasi iniziativa personale come pattugliamenti, ronde o altri tipi di eroismo. “Non abbiamo bisogno di Rambo ma di cittadini responsabili e attivi al fine di avere una rete di controllo in una città che reagisce positivamente a un contesto più complesso che nel passato” conclude il sindaco.

La volontà, insomma, è quella di creare buoni rapporti di vicinato per controllare il territorio anche quando le pattuglie non sono presenti per ‘vedere’ anche ciò che in divisa non è sempre possibile cogliere. I cittadini interessati potranno cominciare ad attivarsi in prima persona a partire dagli incontri organizzati nelle frazioni per ‘reclutare’ i referenti del progetto: dopo gli incontri a Ravalle e Foro Boario, toccherà a Francolino (15 febbraio), Fossanova San Marco (22 febbraio), Villanova (1 marzo) e San Bartolomeo (8 marzo).

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