Politica
24 Gennaio 2017
Vitellio (Pd) chiede cooperazione con l'Agenzia del Lavoro e il ministero

Berco, “reinserimento lavorativo per gli esuberati”

di Elisa Fornasini | 2 min

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“Berco non è solo una realtà di Copparo ma il suo indotto causa ripercussioni su tutto il territorio provinciale. La nostra provincia non può permettersi di avere meno posti di lavoro, ma noi possiamo gestire le crisi aziendali”. Parola di Luigi Vitellio (Pd) che chiede al consiglio comunale di attivarsi presso il ministero per monitorare questa fase di transizione e le strategie future dell’azienda dopo l’accordo sugli esuberi, ridotti a 198 lavoratori, di cui 173 nello stabilimento di Copparo, rispetto ai 365 paventati a ottobre.

Per gli esuberati si apre lo stesso spiraglio suggerito da Vittorio Anselmi (FI) per i dipendenti Carife, ovvero “cooperare con l’Agenzia Regionale per il lavoro ed il Centro per l’Impiego territoriale al fine di promuovere il reinserimento lavorativo degli esuberi che non riescono ad accedere al pensionamento” spiega Vitellio che espande la proposta forzista “non solo per il caso Berco, ma anche per tutte le vertenze attualmente aperte nel nostro territorio, con particolare riferimento a Nuova Carife, con lo scopo di non perdere il grande patrimonio di conoscenza e professionalità presenti nella nostra comunità”.

L’ordine del giorno sulla crisi dell’azienda copparese, e la relativa risoluzione redatta sempre da Vitellio perché “quando fu preso l’odg in carico non era ancora stato raggiunto un accordo come è stato poi fatto in maniera positivo”, è stato inviato al presidente del consiglio, al ministro del Lavoro, al ministro dello Sviluppo Economico ed al presidente della Regione Emilia-Romagna.

Un elenco di destinatari che trova le critiche di Claudio Fochi (M5S) perché “non si può presentare una richiesta di questo tipo alle istituzioni responsabili di questo disastro”, la cui responsabilità è quindi incarnata nel Pd. Per il consigliere pentastellato si tratta quindi di una “risoluzione demagogica” indirizzata “a Renzi che con il Jobs Act ha reso più facili i licenziamenti” e “a Poletti che ha preso in giro gli italiani all’estero. Elencando i “paurosi e disastrosi dati sull’aumento della disoccupazione giovanile”, Fochi non risparmia critiche all’Unione di Europa (“abbiamo la spada di Damocle di Bruxelles che pende verso il nostro Paese”, all’azienda “per la sua scarsa capacità di competitività” e alle istituzioni per “l’inefficacia delle politiche industriali”, condivisa da tutti i consiglieri di opposizione intervenuti.

Nella “consapevolezza che il patrimonio industriale deve continuare a essere un’eccellenza produttiva”, il documento è stato approvato con i voti a favore di Pd, Fc, FI e Lega Nord mentre M5S e Gol hanno votato contro per la sua “utilità irrisoria”.

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