Comacchio
7 Gennaio 2017
Il dg Vagnini: "Nessun contatto con prefettura o sindaco. È un presidio sanitario, vedo poche possibilità"

Il San Camillo pronto per ospitare i migranti? L’Ausl non ne sa nulla

di Daniele Oppo | 2 min

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unnamed (10)Comacchio. “È una struttura sanitaria, vedo poche possibilità. Comunque non abbiamo avuto contatti sul tema né con la prefettura, né col sindaco di Comacchio”. Il direttore generale dell’Ausl di Ferrara, Claudio Vagnini, ‘chiude’ sostanzialmente le porte all’ipotesi che il terzo piano dell’ospedale San Camillo, quello vuoto, possa essere utilizzato per ospitare temporaneamente i migranti.

L’esistenza di un simile piano è stata resa pubblica dal quotidiano La Nuova Ferrara nell’edizione di venerdì, che parla di “fonti certe” che indicano il San Camillo come luogo in cui ospitare a breve i migranti – per piccoli periodi di tempo e in attesa di trovare sistemazioni più idonee – nell’emergenza del momento.

“Deve esserci una nostra autorizzazione”, fa sapere Vagnini a Estense.com, ma al momento quella fase non è stata neppure preceduta da un contatto formale. Insomma, i diretti interessati non ne sanno nulla, almeno per il momento.

“Non ho notizie dalla prefettura”, afferma il sindaco Marco Fabbri che però appare più possibilista del direttore dell’Ausl: “Non mi sorprenderebbe nulla: è un luogo pubblico, della Regione, in cui non sono stati inseriti servizi sanitari per colpa di alcuni”. Il sindaco ricorda che “fino a due mesi fa almeno, l’uso delle strutture sanitarie per l’accoglienza era stato bocciato, non so se sia cambiato qualcosa, è un po’ di tempo che il prefetto non ci convoca e non ho ricevuto chiamate”. Fabbri, pur nell’incertezza, non esita a puntare il dito accusatorio all’indirizzo della Consulta popolare: “Nel caso si verificasse davvero questa eventualità noi partiremo da una posizione di debolezza dato che quindici persone della Consulta hanno bloccato l’inserimento di servizi sanitari come la pediatria e la fisioterapia. Ma – aggiunge – non siamo Gorino e non faremo quello è stato fatto là, almeno io non lo farò”.

Infine tocca proprio alla Consulta commentare: “Siamo propensi a pensare che si tratti di provocazioni, naturalmente – si legge in un post sulla pagina Facebook -. E dubitiamo che tali pensieri, razionalmente parlando, siano balenati nella mente del Prefetto o peggio ancora nella mente di qualche Ministro. Oddio tutto è possibile. Se qualcuno vuol fare il giochino del tipo ‘Gorino’ da MinCulPop e nascondersi dietro alle sofferenze di una sfortunata umanità casca male. Una domanda si impone – prosegue la Consulta -: hanno sequestrato strutture ricettive private attive, scatenando dei putiferi e nessuno sequestra le strutture private ma finanziate anche con denaro pubblico non attive ma funzionanti?”. Il post ha portato vari commenti in cui viene espressa sia rabbia che preoccupazione.

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