(immagine di repertorio)

Copparo. Non si farà il confronto tra maestra e colleghe e non verranno accolte le eccezioni di costituzionalità della difesa. Il giudice Lepore, subentrato ad Amore alla guida del processo per abuso di mezzi di correzione, spinge sull’acceleratore per chiudere già a marzo la lista dei testi del pm da esaminare.

Il processo è quello che vede alla sbarra Mariella Andreotti, l’insegnante di scuola d’infanzia, denunciata a suo tempo per fatti avvenuti tra dicembre 2012 e maggio 2013. Ad alcuni piccoli (fino a due anni) che frequentavano la sua sezione la maestra – secondo l’accusa – riservava trattamenti ben poco educativi. Pizzicotti sulle braccia, trascinamenti sul pavimento, spintoni, li sollevava per un polso o per un braccio mettendo a rischio la debole articolazione. Tutto per farli smettere di piangere o fare i capricci o se osavano non mangiare.

Fino a quando una ausiliaria non denuncia tutto al responsabile del Comune di Copparo. Che a sua volta avverte il dirigente scolastico che sospende la maestra e la trasferisce in seguito a un’altra mansione, lontana dal contatto con i bambini. Nel corso delle passate udienze hanno parlato alcune colleghe dell’imputata. Versioni non scevre di alcune contraddizioni che avevano spinto il primo giudice a chiedere un esame incrociato. Che ora però sembra superfluo.

All’appello degli esami mancano ancora i testi della difesa, sostenuta dall’avvocato David Zanforlini. Parte civile sono alcuni genitori, costituiti tramite l’avvocato Stefano Scafidi, e o stesso Comune di Copparo, rappresentato dal’avvocato Gianni Ricciuti.

Prossima udienza a marzo.