Politica
29 Novembre 2016
Discussione accesa in consiglio comunale. Le urla di Rendine: "Mi state rompendo i c*******, non mi fate parlare"

Parcheggiatori abusivi e spacciatori, bocciato il foglio di via

di Elisa Fornasini | 4 min

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Ilaria Morghen

Ilaria Morghen

La proposta pentastellata di applicare il foglio di via nei confronti dei parcheggiatori abusivi e degli spacciatori è stata respinta dal consiglio comunale. Entrambi gli ordini del giorno presentati da Ilaria Morghen (M5S) hanno fatto discutere in consiglio, ricevendo la bocciatura della maggioranza (Pd, Fc, SI) nonostante l’approvazione compatta dell’opposizione (M5S, FI, Ln, Gol).

I toni pepati hanno raggiunto il culmine con lo sfogo urlato di Francesco Rendine (Gol) che a una presunta interruzione del discorso da parte di un consigliere del Pd, tuona con un: “Mi state rompendo i c*******, non mi fate parlare”, scatenando un minuto buono di strilli che si sovrappongono tra maggioranza e minoranza. Al presidente del consiglio comunale Girolamo Calò il compito di riportare la calma e tornare al dibattito.

A far discutere sono stati gli odg “sul contrasto alle attività abusive di parcheggiatore e guardiamacchine” e “sull’allontanamento dal territorio comunale di soggetti dediti al traffico di stupefacenti e sequestro dei beni”. Ma andiamo con ordine.

Il fenomeno dei posteggiatori abusivi viene definito dalla Morghen, che ha vissuto l’esperienza sulla propria pelle lo scorso anno, “una piaga che affligge la nostra città”, una “situazione di intolleranza nei parcheggi assediati” specialmente in ex Mof, Baluardi e Kennedy. Per rispondere “alle lamentele dei cittadini esasperati”, la consigliera pentastellata torna a chiedere “un impegno più serio” come l’incremento della sorveglianza nei parcheggi, l’applicazione delle sanzioni amministrative e della pena accessoria della confisca delle somme percepite. Tra le soluzioni proposte anche quella del foglio di via, “applicato con successo dalla polizia municipale a Imola”.

Pronta la replica di Ilaria Baraldi (Pd): “Il foglio di via è applicato a un soggetto considerato pericoloso per la pubblica sicurezza e non è il caso dei parcheggiatori”, la cui presenza è già stata in parte “contrastata con l’ausilio dei vigilantes”. “Ci distacchiamo dalla vostra visione di Ferrara come una città pericolosissima in preda a ogni tipo di violenza, non vogliamo una città militarizzata ma vitale” attacca poi Baraldi, a cui a sua volta replica Rendine: “Guardate i dati Istat relativi al 2014 che piazzano Ferrara al 22° posto in Italia per l’insicurezza”.

Statistiche a parte, è l’avvocato Alberto Bova (Fc) a fare un po’ di chiarezza sul foglio di via, “un provvedimento di competenza del questore che non può essere emesso dalla polizia municipale e non può essere emesso nei confronti dei residenti”, quindi la soluzione è “l’intervento delle forze dell’ordine su segnalazione dei cittadini”. Insieme, ovviamente, alla presenza dei vigilantes, “uno sforzo economico che verrà proseguito nel tempo – assicura l’assessore Aldo Modonesi – perché ha riportato sotto controllo una situazione che rischiava di sfuggire di mano; siamo intolleranti contro qualsiasi atteggiamento che produca reati e quindi vada perseguito”.

Discorso quasi invariato per gli spacciatori, per i quali la consigliera Morghen chiama in causa il questore affinché “applichi le misure di prevenzione ai soggetti abituali dediti a traffici delittuosi che siano fermati dalle forze dell’ordine o filmati e fotografati dai cittadini residenti”. Le misure in questione riguardano l’allontanamento dal territorio comunale e divieto di reingresso e il sequestro di telefoni cellulari e mezzi di trasporto compresa la bicicletta, da affidare ad enti di volontariato.

“Apprezziamo il suggerimento però esistono già dei percorsi di confronto tra forze dell’ordine e amministrazione comunale, bisogna proseguire questa proficua collaborazione nel rispetto delle proprie competenze” ricorda Renato Finco (Pd), citando il protocollo Ferrara Sicura e il rischio che questo provvedimento passi come una critica nei confronti del questore Antonio Sbordone, “che ha dimostrato di sapere come operare”.

Gli fa eco Bova: “Lo scopo dell’odg è lusinghiero ma è come se stessimo bacchettando il questore che non fa bene il suo lavoro. Nella realtà così non è: dal dal 2013 al 2016 i fogli di via e gli ammonimenti sono aumentati del 500%; il questore sta facendo egregiamente il suo dovere e anche di più. Fra l’altro il sequestro dei beni non lo può chiedere neanche lui ma si tratta di una pena accessoria nel corso del procedimento penale della magistratura”.

Risposte che non convincono Giovanni Cavicchi della Lega (“se il protocollo non funziona bisogna modificarlo per combattere il racket”) e Matteo Fornasini di Forza Italia, secondo cui “siamo passati dalle percezioni soggettive al ‘va tutto bene, stiamo facendo il massimo’”. “Mi auguro che voi continuate a fare così male sul tema sicurezza così perdete il consenso dei cittadini – attacca Fornasini – ma siccome ho a cuore gli interessi dei ferraresi vi chiedo di darvi una svegliata perché perché le vostre politiche continuano a essere inefficienti”.

Dure anche le parole di Rendine: “La nostra provincia o è maledetta dal Signore o è gestita da persone lontane dal capire. Ma che testolina avete? Dietro ai vostri ragionamenti non c’è un pensiero ma una ideologia boldriniana. Chi non riesce a elaborare un proprio pensiero fa bene a pensare con la testa della presidente della Camera”.

L’ultima parola spetta all’assessore Modonesi che sorvola sugli attacchi alla giunta, concentrandosi sul ruolo del questore Sbordone, “una persona autonoma, capace e molto attenta che sa fare bene il proprio lavoro. Se c’è un problema è di risorse umane e non di applicazione della legge. Credo che il percorso intrapreso con Ferrara Sicura sia la strada giusta e continueremo il presidio interforze”.

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