Cronaca
14 Ottobre 2016
Il segretario nazionale del sindacato di Polizia: "Spiegherò la nostra attività in difesa di tutti i poliziotti italiani"

Aldrovandi. Maccari (Coisp): “Aspetto con ansia di testimoniare”

di Redazione | 3 min

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coisp 2“Abbiamo dovuto aspettare anni, e io personalmente accettare di finire in un’aula di tribunale, per poter sostenere le nostre ragioni e spiegare la nostra attività in difesa di tutti i poliziotti italiani, tutti, non solo quelli coinvolti nella drammatica vicenda di Federico Aldrovandi. Ma il nostro compito lo svolgiamo senza riserve e senza tirarci indietro davanti ai sacrifici, e così eccoci qua, in un’aula di tribunale, dove finalmente potremo far sentire la nostra voce senza strumentalizzazioni di sorta”. Così Franco Maccari, segretario generale del Coisp, sindacato indipendente di Polizia, in occasione dell’udienza che si è svolta mercoledì in tribunale, a Ferrara, nel procedimento sorto a seguito della denuncia presentata da Patrizia Moretti per il sit-in che si è tenuto in piazza Savonarola nel marzo 2013 e per le parole sulla foto del figlio Federico, usata dalla madre quando è scesa dagli uffici comunali per contestare la manifestazione.

Una denuncia che in seguito la stessa Moretti ha ritirato, incontrando però il diniego di Maccari che, per il tramite dell’avvocato Eugenio Pini, ha rifiutato la remissione di querela.

“Oggi – spiega il segretario del Coisp – per la centesima volta torno a ribadire che quando si agisce correttamente ed in buona fede non si può che dimostrare, con i fatti, la propria coerenza. In questa vicenda più che mai, inoltre, voglio che finalmente la nostra voce possa essere udita pubblicamente, nell’unico posto utile rimasto, dopo anni di falsità e di pervicaci manovre in malafede prima per distorcere la realtà, e poi anche di soffocare ogni nostro intervento sulla questione per non far passare alcuna delle nostre argomentazioni, tutte valide ed oneste. Ho già ricordato a gennaio come tutto sia iniziato anni fa con una colossale menzogna e con un applauso in Senato per il quale ancora aspettiamo le scuse che ci sarebbero dovute, dopo che il tempo ha dimostrato che noi abbiamo agito correttamente, e che nulla ha avuto a che fare l’obiettivo del nostro operato con la signora Moretti, con il lutto suo e dell’intera sua famiglia. C’è anche una precedente pronuncia giudiziaria in cui questo è stato messo nero su bianco, quella che abbiamo già incassato a Venezia, e confido che anche il Tribunale di Ferrara arriverà alle medesime conclusioni”.

“In tutti i casi – conclude Maccari – andremo avanti nel processo ed a tal proposito aspettiamo con ansia l’11 aprile quando con la mia testimonianza potrò finalmente far sentire le nostre motivazioni senza filtri, per dimostrare la correttezza del nostro operato, come è già accaduto in passato e come faremo sempre, grazie soprattutto alla straordinaria professionalità dell’avvocato Pini che per l’ennesima volta da prova di come concretamente si possano sostenere le ragioni e la tutela delle Forze dell’Ordine costrette a difendersi da continui, ingiusti, strumentali attacchi”.

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