Economia e Lavoro
22 Settembre 2016
Spettacolo alla Sala Estense per spiegare in modo semplice problemi e soluzioni alla crisi

Economia alla portata di tutti: ecco la ‘moneta positiva’

di Redazione | 5 min

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t 1di Lucia Bianchini

“Quantitative easing for people”, creare moneta per i cittadini: questo progetto del gruppo Cittadini Economia di Ferrara e dell’associazione Moneta Positiva è stato il filo guida della serata di mercoledì 21 settembre alla sala Estense, in cui si è cercato di spiegare con esempi semplici, musica e recitazione che l’economia non è complessa come sembra. Con quattro divertenti sketch di teatro civile si sono analizzati i principali temi di economia monetaria.

Ha aperto la serata un facchino che ha consegnato un computer definendolo “la macchina per fare i soldi” : oggi infatti utilizziamo soprattutto moneta elettronica (assegni, bonifici, conto corrente), solo per il 7% delle operazioni si utilizza il contante, per i piccoli acquisti. Il facchino chiama un tecnico affinché spieghi al presentatore come si fabbricano i soldi: la moneta elettronica è infatti creata dalle banche, che non sono il salvadanaio che crede il presentatore.

“Lei crede che i soldi sul suo conto corrente siano i suoi?” domanda il tecnico. Depositando su un conto infatti il denaro diventa di proprietà della banca, che li restituisce solo su nostra richiesta. La cifra scritta sul conto corrente è definita una “promessa”: chiedendo un prestito la banca fa firmare un’ipoteca sui beni; quindi è il cittadino che garantisce la moneta elettronica della banca. La banca, a fronte del denaro prestato, ha solo un 1% di riserva obbligatoria, e può agire in questo modo perché il correntista negli anni successivi pagherà gli interessi.

t 3“Se tutto il denaro quindi è elettronico, la banca non può mantenere la promessa” afferma il presentatore. La banca crea il denaro e inoltre decide a chi destinarlo: non al mercato reale ma a banche e mercati finanziari, nonostante la Bce presti denaro alle banche con interessi negativi perché li investano in economia reale. Con tutto il denaro che è stato creato l’euro si è svalutato, non ci sono stati aumenti dei prezzi. “Non ci sono soldi.. per noi” conclude il tecnico.

La seconda rappresentazione mostra degli studenti a scuola di economia, che si lamentano con il professore perché ciò che spiega in classe è molto diverso da ciò che leggono sul libro. Il docente porta gli studenti a ragionare sul fatto che le cose più importanti per un sistema economico sono la produzione di beni, servizi e il libero mercato, ma se non c’è moneta le aziende non possono produrre, i cittadini non acquistano e se le banche decidono quanto denaro creare il sistema economico non può essere davvero libero. Non è vero però, che più denaro stampiamo più siamo ricchi: in un’isola deserta il denaro sarebbe inutile, esso non è una ricchezza, ma solo uno strumento, ciò che gli dà valore è lo Stato, che ne è il proprietario. Lo Stato conia le monete metalliche, la Bce le banconote e le banche emettono moneta elettronica, creata dal nulla.

“La moneta non potrebbe crearla lo stato?” chiede a questo punto uno studente. Il professore risponde che potrebbe, lo Stato e i cittadini hanno infatti la sovranità monetaria, il denaro è dei cittadini, ma lo Stato preferisce prenderli in prestito dalle banche e dai mercati finanziari.

t 2Nel terzo sketch una nave naufraga su un’isola deserta, grande e piena di risorse, su cui è possibile vivere. Vengono quindi nominati un governatore, un rappresentante dei cittadini e un banchiere, che, insieme al capitano della nave devono decidere un sistema monetario per pagare chi lavora e scambiarsi beni e servizi. Il banchiere propone il sistema usato sul continente, che favorisce gli interessi delle banche e a lungo termine farebbe diventare il banchiere proprietario di tutta l’isola a causa delle ipoteche firmate per avere i prestiti.

Il governatore propone invece che sia lo Stato a creare il denaro e lo utilizzi per i lavori pubblici, in modo da immetterlo nel sistema economico senza debiti e senza interessi, facendolo circolare liberamente senza dover essere restituito a qualcuno. I cittadini pagheranno qualche imposta, chi possiede di più paga di più, chi possiede meno paga meno, allo scopo di garantire i servizi pubblici gratuiti, ed è assegnato a tutti i cittadini un quantitativo minimo di denaro per permettere la compravendita. Il banchiere non è d’accordo, perché non può fare il suo interesse personale.

“Si fa sempre in tempo a stampare moneta – afferma il governatore – e se c’è troppa liquidità si possono emettere titoli di stato per togliere denaro dal circolo economico”. Il ruolo delle banche (rigorosamente pubbliche) diventa quello di “salvadanaio” dei risparmi dei cittadini, che li presta a chi vuole intraprendere attività imprenditoriali. La comunità vota questo secondo sistema e dopo un anno la situazione è così stabile e felice che vendendo una nave in lontananza tutti si nascondono, per paura di tornare sul continente.

L’ultima scena vede un tavolo di discussione sulla crisi a cui partecipano l’economia reale, rappresentata dai cittadini e dalle imprese, l’economia finanziaria, composta da banche e mercati finanziari e le istituzioni: lo Stato e la Bce. Le banche sono attaccate dall’economia reale poiché preferiscono sostenere l’economia finanziaria, nonostante la Bce le agevoli proprio affinché concedano prestiti all’economia reale, che però è meno vantaggiosa della speculazione finanziaria.
I cittadini, che hanno la sovranità monetaria, vogliono uscire dall’Europa e attaccano lo Stato, che infine decide di creare due banche pubbliche per aiutare popolazione e imprese.

Le simpatiche scenette, insieme alle canzoni, hanno contribuito a spiegare in maniera semplice la filosofia di “Moneta positiva” e del “Gruppo cittadini economia”: il nostro sistema monetario ha, in sintesi, quattro problemi: lo Stato e i cittadini hanno perduto la sovranità monetaria, tutta la moneta che usiamo è creata con il debito, il 93% della moneta che usiamo è creata dalle banche e il 90% di essa finisce nelle speculazioni finanziarie.

Secondo queste due associazioni le soluzioni sono semplici e concrete: lo Stato e i cittadini devono riprendersi la sovranità monetaria, tutta la moneta che utilizziamo sarà emessa a credito per i cittadini, solo un organismo pubblico indipendente può creare moneta e la moneta creata deve essere immessa solo nell’economia reale.

Il gruppo Cittadini Economia propone a chi è interessato ad approfondire queste tematiche, una scuola di economia semplificata, che si terrà a Ferrara nella sala della musica nelle giornate del 5, 12, 19 e 26 ottobre alle 20.45. L’iscrizione è libera e gratuita. Per informazioni consultare il sito www.cittadinieconomiafe.blogspot.it.

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