Eventi e cultura
4 Settembre 2016
Inaugurata la Festa del Libro ebraico all’insegna di cultura, rispetto e dialogo

Musei e feste contro odio e divisioni

di Redazione | 3 min

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Libri, musica, visite guidate, proiezioni, incontri e idee future per il Meis. È la Festa del Libro Ebraico che apre i battenti e lo fa da Palazzo Roverella, un cambio di location rispetto alle precedenti edizioni.

Il compito di introdurre gli ospiti spetta alla direttrice del Meis Simonetta Della Seta che ha ricordato la popolazione colpita dal terremoto nel centro Italia: “Il nostro pensiero va a tutti i nostri concittadini nelle tende dopo il sisma. La vita continua ma non dobbiamo dimenticare chi soffre”. Subito dopo Della Seta ha salutato Alberta Levi Temin, recentemente scomparsa: “sarebbe felice di vederci qua. E’ sfuggita al nazismo in modo rocambolesco, ha amato tanto questa città e mi piace ricordare il suo impegno civile”.

A fare gli onori di casa è il sindaco Tiziano Tagliani: “la nostra città custodisce questa iniziativa ma non è gelosa di questa festa che più che locale è internazionale – afferma il primo cittadino -. È un momento di grande soddisfazione per Ferrara e vorrei diventasse un incontro sulla storia e la cultura, fatto da una grande famiglia”.

Presente alla cerimonia di inaugurazione anche Daniele Ravenna, consigliere del ministro Franceschini, che si sofferma sulla questione Meis: “grazie a governo e parlamento il museo sarà completato nel 2020 – assicura Ravenna -. Vorrei si collocasse in una costellazione di rapporti che vanno dalla città di Ferrara, alla comunità e mondo ebraico in generale ma anche di un più ampio dialogo rivolto ai non ebrei”.

L’Emilia Romagna è molto impegnata sul lavoro della memoria, investiremo sul tema 1 milione di euro e in questa prospettiva il Meis giocherà un ruolo fondamentale” sostiene l’assessore regionale Massimo Mezzetti, convinto però che “vada strappato il pensiero dell’ebraismo legato solo al dramma della Shoah; questa festa promuove la conoscenza ebraica e mette in relazione culture diverse con lo scopo di riconoscere e rispettare gli altri”.

La parola passa poi alla presidentessa dell’Unione delle comunità ebraiche Noemi Di Segni, che cita Amos Oz: “Non dobbiamo solo preservare la tradizione.Il mondo non è un museo: possiamo toccare e cambiare. Il Meis ha l’obiettivo di comunicare e coinvolgere persone ebree e non, rappresenta il riflesso dell’evoluzione del mondo ebraico, deve essere contenuto e contenitore di personaggi e racconti sulla nostra storia”. Analizzando la sfida che si prospetta per il futuro Di Segni rimarca come “in questi tempi difficili, musei e feste sono beni preziosi contro odio e divisioni”.

Il Meis e le sue attività ci riportano al periodo degli Estensi in cui la nostra comunità ha contribuito a rendere splendida la città” dichiara Andrea Pesaro, presidente della comunità ebraica di Ferrara, che, analizzando il futuro, si auspica “un consolidamento della presenza, dei valori e rapporti con la città. Nei prossimi giorni grazie ai fondi regionali proseguiranno i lavori alla Sinagoga e su tutta la zona del ghetto”.

A lanciare un appello alla città è il presidente dell’associazione Meis Dario Disegni: “Chiediamo che Palazzo Roverella prenda anche il nome di Federico Zamorani, ebreo a cui apparteneva lo stabile e che è stato costretto a vendere al Circolo dei Negozianti prima delle leggi razziali che lo avrebbero costretto a consegnarlo al regime fascista. Sarebbe un doveroso riconoscimento”. Sulla questione Meis conferma in conclusione che “sarà un centro di cultura e dialogo”.

Dopo il saluto delle autorità, ad aprire la Festa  sono state le note dell’israelo-americano Avishai Cohen Quartet, universalmente riconosciuto come uno dei maggiori jazzisti contemporanei.

La manifestazione è proseguita contemporaneamente negli spazi temporanei del Meis (Via Piangipane 81), con la mostra Torah fonte di vita, dove è esposta parte della collezione del Museo della Comunità Ebraica di Ferrara, e l’Omaggio a Giorgio Bassani di Ferrara Off, che fa tappa al bookshop del Museo con la propria biblioteca itinerante di letteratura.

Alle 21.45 si è tenuta invece la visita al cantiere del Meis in notturna, per far toccare con mano al pubblico lo stato di avanzamento dei lavori.

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