Politica
20 Luglio 2016
'Naomo' a Milano: "Non c'è nessun semaforo verde, non c'è nulla"

Palaspecchi. Lodi alla Cdpi tra smentite e offese

di Redazione | 3 min

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“Abbiamo un sindaco che è un pagliaccio, continua a strombazzare e continua a dire delle grandi anomalie. Ieri è uscito con l’okay di Cdpi, non c’è nessun okay”. E ancora: “La direzione dove bisogna picchiare è una: il Pd e il suo progetto demenziale”.

Sono le parole – forti, anche oltre la normale dialettica politica – che ha pronunciato Nicola Lodi nella diretta video su Facebook all’uscita dall’incontro a Milano con Paola Delmonte, direttrice responsabile social housing del fondo Cdp Investimenti Sgr, direttamente coinvolto nel progetto di riqualificazione del Palaspecchi.

L’attacco al sindaco Tiziano Tagliani fa riferimento a una recente intervista al ‘Carlino’ sul progetto in cui il primo cittadino ha detto che si sono due semafori verdi  – quelli di Cdpi e del fondo privato Investire che è quello che gestisce il progetto dai quali si attende a breve le delibere per la costituzione definitiva del fondo destinato a Ferrara – e uno giallo, quello di Parsitalia per il conferimento dell’immobile. Situazione che anche l’assessore Roberta Fusari conferma a Estense.com: “Non è cambiato nulla rispetto a fine marzo, quando stavamo per chiudere e poi è arrivato lo stop per la vicenda Vittadello. A quel punto – spiega – Cdp e Investire hanno detto che per poter ripartire avrebbero dovuto passare per i Cda e fare due delibere, che stiamo aspettando”.

Nulla di vero secondo l’interpretazione di Lodi delle parole consegnategli dalla Delmonte: “Cdp lavora, sta cercando di fare quello che sta facendo da anni, ma non c’è né più né meno. Non c’è nulla – continua Lodi -. Ci sono dei grossi problemi che si stanno analizzando”, e poi, in chiusura del comizio, riferendosi a Tagliani: “I due semafori verdi li ha visti forse in Cina, ha visto i sorci verdi che i cittadini vedono nei loro cortili”.

‘Naomo’ chiede “più collaborazione” a Cdpi “che sta gestendo 40 milioni di euro di soldi pubblici. La Lega sta cercando non di fermare il progetto, ma di portare in salvo questi soldi”, afferma ancora.

Qui bisogna però fare però qualche precisazione e spiegare come funziona l’investimento per la riqualificazione del Palaspecchi che è in larghissima parte costituito da investimenti privati. Innanzitutto, non sarebbe Cdpi a gestire i 40 milioni. Verrà costituito un fondo di quell’importo, che si chiama “Ferrara”, da parte di un operatore privato, la Investire Sgr, che ne sarà anche il gestore. Questo fondo sarà alimentato al 75% (con 32 milioni) dal Fondo investimenti per l’abitare (Fai), che fa capo alla società Cdp Investimenti e che, a sua volta, fa capo alla Cassa depositi e prestiti.

I soldi del Fai provengono in larga parte dalla raccolta effettuata presso investitori privati (anche quelli provenienti direttamente dalla Cassa depositi e prestiti), dunque non possono essere definiti propriamente soldi pubblici.

Il restante 25% del fondo “Ferrara” per il Palaspecchi va suddiviso tra Parsitalia (il cui contributo maggiore sarà il conferimento del Palaspecchi, ancora da eseguire), Acer Ferrara e la Vitadello Intercantieri,  l’impresa che – se venisse confermata come partner dopo le vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto uno degli ex vertici – materialmente dovrebbe eseguire le opere.

Il tutto, come detto, gestito – progettazione e lavori compresi – dalla Investire Sgr.

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