Attualità
7 Luglio 2016
Ora anche le mamme dei nati prematuri avranno la possibilità di allattare da subito il loro bambino in tutta sicurezza

A Cona donato un pastorizzatore per il latte materno

di Redazione | 3 min

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SAMSUNG CSCPresentata ufficialmente la donazione di un pastorizzatore, avvenuta grazie alla sensibilità dell’Associazione Nati Prima Onlus e della Fondazione Bartolini. Lo strumento è stato donato all’Unità Operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del S.Anna, diretta da Giampaolo Garani e consente di pastorizzare il latte materno permettendo di alimentare anche i bambini nati prematuri, con un notevole beneficio in termini di qualità e sicurezza.

All’incontro erano presenti Eugenio di Ruscio, direttore Sanitario del S. Anna, Giampaolo Garani, direttore dell’Unità Operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, Maria Grazia Cristofori, coordinatrice infermieristica della Neonatologia, Marika Massarenti, presidente dell’associazione “Nati Prima Onlus” e Alberto Lenzi, rappresentante della Fondazione Bartolini.

La donazione si colloca a completamento di un percorso iniziato dopo il trasloco presso il nuovo polo ospedaliero di Cona e finalizzato a consentire un ulteriore salto di qualità nell’assistenza ai bambini nati pretermine e alle loro mamme.

A luglio 2013 è stata approvata la Convenzione con l’Azienda Ospedaliero–Universitaria S.Orsola di Bologna e con l’azienda Granarolo per usufruire della Banca del Latte Umano Donato (Blud) che ha permesso di fornire a molti nati prematuri di peso molto basso (inferiore a 1500 g) ed estremamente pretermine (età gestazionale al di sotto delle 32 settimane) la possibilità di essere alimentati con latte umano donato. A partire dallo scorso giugno – oltre alla convenzione sempre attiva – si può usufruire anche di un pastorizzatore tecnologicamente avanzato che permette la pastorizzazione del latte materno direttamente all’interno del S.Anna a Cona. Questo consente di alimentare fin da subito (primi giorni di vita) anche i neonati più piccoli (nati prima delle 28 settimane) con il latte pastorizzato della propria mamma.

L’IMPORTANZA DEL LATTE MATERNO. A seconda dell’età gestazionale e del peso alla nascita un bambino presenta più o meno difficoltà nel nutrirsi (o nella possibilità di farlo), incontra  diverse sfide relative alla capacità di respirare da solo, di mantenere stabile la temperatura corporea.

Per questa categoria di bimbi il latte materno è, se disponibile, ancora più importante che per gli altri bambini.

Il latte materno delle madri dei bambini prematuri, infatti, differisce da quello delle madri che partoriscono a termine: ha più proteine, grassi (quindi energia), sodio, cloro, potassio, magnesio e ferro; tutte sostanze delle quali questi bambini hanno più bisogno rispetto ad un bambino nato a termine. Il latte delle madri dei neonati di peso superiore a 1500 g o di più di 32 settimane soddisfa l’intero fabbisogno nutrizionale di questi bambini che necessitano di circa 160-180 ml/kg al giorno di latte. Per i bambini sotto questo peso alcune componenti (proteine, fosforo, ecc)  non sono sufficienti e devono essere quindi aggiunte al latte materno (“latte fortificato”).

Nei bambini nati pretermine che sono più soggetti a patologie respiratorie e gastrointestinali il latte materno è di vitale importanza per le proprietà immunologiche e anti-infettive che il latte artificiale non ha. Nel latte materno infatti sono presenti anticorpi (SigA), macrofagi, linfociti, bifidobatteri, molecole con proprietà antibatteriche e fattori di crescita dell’epidermide con effetti terapeutici sulle lesioni della mucosa gastrointestinale (nel latte di madri di bambini estremamente pretermine ve ne è una maggiore concentrazione).

Un tempo si pensava che un bambino nato prima delle 35-40 settimane, fosse incapace di poppare al seno e veniva suggerito alle madri dei pretermine di attendere una certa età gestazionale, un certo peso o lo stabilirsi della nutrizione al biberon prima di provare l’allattamento. Le ricerche hanno dimostrato che anche bambini di 32 settimane, con peso intorno ai 1300 g, sono capaci di iniziare a poppare (ovviamente con una certa attenzione).

L’attenzione e la flessibilità nella disponibilità del latte materno consentono non solo un miglioramento nell’assistenza del paziente, ma anche un’importante “gratificazione” per le mamme che hanno un maggiore stimolo ad allattare i loro piccoli sapendo di poterlo fare in tutta sicurezza.

La possibilità di migliorare ulteriormente l’assistenza ai prematuri e alle loro mamme è stata possibile grazie alla sensibilità e alla collaborazione di associazioni e fondazioni che fanno dell’attenzione a queste problematiche uno dei loro obiettivi principali.

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