Ssabato 8 novembre si è tenuto un seminario pubblico al Teatro Off, organizzato in occasione del 130° anniversario di Assostampa Ferrara, per gettare di nuovo luce sulla figura della giornalista, fondatrice del primo quotidiano socialista dedicato completamente alle donne: “Eva”
Circa ottanta persone si sono riunite nella serata di sabato 8 novembre in Largo Castello a Ferrara per partecipare al sit-in promosso da Emergency nell’ambito della campagna nazionale R1pud1a
Rossella Arquà ha "sperimentato per tantissimi anni il metodo 'politico' Naomo", non solo, ne ha "fatto parte per troppo tempo" ma oggi "per fortuna ne sono uscita". Con queste parole l'ex fedelissima di Nicola "Naomo" Lodi ha commentato sui social la notizia che riporta come si siano concluse le indagini e l'accusa di cui potrebbe dover rispondere l'ex vicesindaco è quella di peculato
Pioggia di fischi per l'Ars et Labor, sconfitta in casa da un Pietracuta 'corsaro'. I rossoblu romagnoli s'impongono 0 a 1 grazie a un gol di Zannoni al 29'. Prestazione da dimenticare per i biancazzurri, protagonisti di una gara che definire "brutta" sarebbe persino un complimento
"Questa tecnologia non ci sostituisce: amplifica ciò che possiamo fare". Per questo, secondo Cristiano Boscato, sarebbe più corretto chiamarla intelligenza "aumentata", anziché "artificiale". Con queste parole l'imprenditore, docente e tra i massimi esperti italiani di AI applicata al business, ha catturato l'attenzione del pubblico della libreria Il Libraccio, dove ha presentato il suo nuovo saggio "Era, ora. Intelligenza aumentata, lavoro vivo"
Paolo Villaggio e Gianni Fantoni
Fantozzi sta tornando… in un musical. Un mostro sacro della comicità italiana, come lo sventurato ragioniere creato da Paolo Villaggio, debutterà a teatro in una veste totalmente nuova ed inedita grazie all’ultima idea folle di Gianni Fantoni.
L’attore e comico ferrarese, fresco di musical, sta lavorando sul copione di questo originale spettacolo che debutterà a ottobre 2017 sotto la benedizione dello stesso Villaggio.
“Fisicamente è la mia copia, speriamo che non muoia così ho la certezza che può continuare la mia opera” scherza l’attore genovese, ormai 83enne, in una video-intervista pubblicata la scorsa settimana sulla pagina Facebook di Fantoni per annunciare l’inizio di questa memorabile avventura.
Il grande progetto, che farà ridere di gusto tutti gli affezionati delle disavventure fantozziane, si basa sui primi tre romanzi della saga dedicata al ragioniere più sfortunato e famoso d’Italia, di cui il comico estense ha acquistato i diritti.
Fantoni imita Fantozzi in tv
Del cast, per il momento, si sa solo che Gianni Fantoni vestirà i panni di Ugo Fantozzi per raccontare gli episodi più classici (e divertenti) della saga, oltre a una storia inedita che farà da cornice all’intera vicenda. Non potranno mai mancare la moglie Pina con la scimmiesca figlia Mariangela, il collega Filini e la signorina Silvani.
“È da tutta la vita che imito Fantozzi: ho iniziato alla scuola media e da allora non ho più spesso, tanto da aver debuttato in televisione proprio con una sua interpretazione – ci racconta Fantoni –. Una mattina ho fatto cortocircuito e ho avuto una idea a cui nessuno aveva mai pensato prima di me: trasfigurare la sua storia in un musical. Il progetto è ancora in alto mare ma sono sicuro che sarà una sorpresa per tutti”.
Una sfida, certo, ma anche una responsabilità. Come si sta preparando a ridare voce a uno dei personaggi comici più amati del nostro Paese? “Non mi rendo ancora bene conto in cosa mi sono imbarcato ma voglio continuare l’opera del mio mentore che ha creato l’unica maschera comica italiana degli ultimi 40 anni”.
Una storia tragicomica sempre attuale e popolare. “Il messaggio è contemporaneo e universale perché parla di uno sfigato che resiste come gli scarafaggi, che in caso di guerra nucleare sarebbero gli unici a sopravvivere. Fantozzi è un perdente in partenza e quindi non ha più nulla da perdere, per questo ha sempre la sua riscossa nonostante sia al centro delle più disparate disgrazie”.
Una figura in cui possono riconoscersi “tutte le persone che non trovano lavoro, i precari, gli addetti ai call center”, anche se Fantozzi “aveva un posto fisso e non viveva nel terrore di essere licenziato ogni giorno”. Una vita che, almeno a teatro, sarà una fabbrica di risate.
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