Sono scaduti ieri, 12 maggio, i termini per la presentazione delle offerte non vincolanti per l’acquisto di Carife e delle altre tre “good bank” (Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio, Nuova Cassa di Risparmio di Chieti).
Le offerte pervenute, una decina, risultano diversificate a seconda della grandezza della banca ponte. La più “piccola” è proprio la Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara, con un attivo di 3,7 miliardi contro i 15,3 di Nuova Banca delle Marche, i 7,1 di Nuova Banca Etruria, i 3,4 di Nuova Cassa di Risparmio di Chieti.
In linea con le aspettative degli amministratori degli istituti, circa metà di coloro che avevano manifestato iniziale interesse – private equity in prevalenza (tra i nomi che circolano quelli di Apollo, Fortis, Canterbridge e Anacap), banche e compagnie assicurative – hanno sottoposto una propria offerta non vincolante.
Tra di essi saranno selezionati a breve i soggetti ammessi alla prossima fase si dovrebbe concludere nel mese di luglio.
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