di Marcello Celeghini
Uno strumento che, evitando o riducendo la caduta dei capelli, aiuterà i pazienti oncologici ad affrontare con maggiore forza psicologica le cure chemioterapiche. Questo sarà il grande merito della nuova cuffia refrigerante da oggi a disposizione del reparto di oncologia dell’ospedale Sant’Anna, presentata in mattinata nel corso di una conferenza stampa. La donazione della nuova strumentazione è avvenuta grazie al contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Cento, della sezione di Lilt di Ferrara e del Lions Club di Poggio Renatico.
Lo strumento consiste in un casco morbido e trasparente, una specie di cuffia, che il paziente deve indossare immediatamente prima e durante la seduta di chemioterapia. Il casco è collegato ad una macchina refrigerante che contiene all’interno un liquido alla temperatura di 4 gradi che arrivando alla cuffia contribuisce a mantenere bassa la temperatura del cuoio capelluto per tutta la durata del trattamento.
In tal modo, mantenendo la cute a livello del cuoi capelluto ad una temperatura attorno ai 18 gradi, la circolazione del sangue in questa zona viene ridotta del 40%, di conseguenza diminuisce l’esposizione del bulbo pilifero ai farmaci chemioterapici e viene rallentato il metabolismo della cellula bulbo, rendendola meno sensibile al chemioterapico. Nell’80% dei casi trattati si ottiene così una riduzione significativa o una assenza di caduta di capelli.
“Oggi introduciamo una novità non di poco conto nella qualità della somministrazione delle cure chemioterapiche – spiega il direttore dell’Uo di Oncologia del Sant’Anna Antonio Frassoldati -. L’effetto della caduta dei capelli avviene già a partire dalla prima seduta a volte in modo brutale e fortemente impattante dal punto di vista psicologico per i pazienti. Soprattutto nelle donne, la perdita dei capelli influisce in maniera negativa nei rapporti sociali e nella determinazione con cui si affronta la diagnosi oncologica, fattore spesso determinante per la guarigione. La macchina refrigerante garantirà il trattamento a due pazienti contemporaneamente e fino a sei nell’arco di un giorno”.
Una novità tesa ad umanizzare sempre più la cura chemioterapica che sta dando importanti risultati nel nord Europa. “La strumentazione – aggiunge il direttore sanitario del Sant’Anna Eugenio Di Ruscio – è stata brevettata in Inghilterra alcuni anni fa e, nel giro di pochi anni si è diffusa in tutto il nord Europa, dando un sostegno non da poco all’umore dei pazienti oncologici. La macchina ha un costo di 33mila euro, quindi tutto sommato accessibile”.
“L’impegno e il sostegno della Fondazione Carice nell’ambito sanitario è totale perché riteniamo che il curarsi nel migliore modo possibile e con tutti i confort necessari sia la cosa più importante – commenta la presidente della Fondazione Cristiana Fantozzi-. Per questo motivo entro l’anno consegneremo un nuovo pronto soccorso all’ospedale di Cento e siamo disponibili a partecipare a importanti iniziative come quella che presentiamo oggi sui nostri territori”.
Stessa soddisfazione del dottor Sergio Gullini di Lilt Ferrara. “Acquistare questa strumentazione era uno dei nostri obiettivi da tempo. Ribadiamo ancora una volta l’importanza della prevenzione nella lotta ai tumori, una pratica che spesso arriva sorda alle orecchie dei ferraresi poiché, pur avendo a disposizione nell’ex ospedale un ambulatorio gratuito per avere tutte le informazioni in merito alla prevenzione, nessuno lo sfrutta”. L’importanza della donazione è stata ribadita anche dal presidente del Lions Club di Poggio Renatico Bruno Rossi che ha sottolineato come “il compito dei Lions sia proprio quello di contribuire al benessere dei cittadini del territorio in cui si opera”.
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