Economia e Lavoro
15 Marzo 2016
Amici della Cassa e Risparmiatori azzerati pensano ad azioni comuni

Carife, “uno tsunami economico enorme”

di Redazione | 4 min

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59118034-0ee0-4653-a6b7-1384eaad1c24di Anja Rossi

“Domani (oggi per chi legge) spiegheremo in conferenza stampa l’idea che abbiamo pensato, per ora questo incontro rimane un momento di ascolto e di confronto, un’assemblea congiunta per capire cosa fare”. Queste le intenzioni dell’incontro di ieri sera dove gli ‘Amici della Carife’ si sono confrontati con il gruppo dei ‘Risparmiatori Azzerati’ alla Sala della Musica.

Marco Cappellari (associazione Amici della Carife), perché questo incontro comune?

“È da mesi che silenziosamente con Mirko Tarroni (Risparmiatori azzerati) mi confronto e lavoro, molti risparmiatori Carife aderiscono ad entrambi i gruppi. Vogliamo dunque informare gli associati storici, perché sa, esistiamo dal 2002, ovvero da tempi non sospetti. Da quando eravamo tutti ad applaudire al valore delle azioni Carife, che crescevano in continuazione”.

E ora?

“Dopo il 22 novembre, dopo il famigerato azzeramento, oltre allo storico gruppo di noi azionisti, molti obbligazionisti sono entrati nella nostra associazione, per capire come muoversi e in cerca di rappresentanza. Stasera ascolteremo gli azzerati e capiremo cosa si sta muovendo”.

Cosa si sta muovendo?

“Ahimè non molto. Il governo, o meglio l’Anac, sta preparando il decreto sugli arbitrati, a cui noi siamo contrari perché vista la situazione assurda attuale, non riusciamo a capire perché alcuni possono avere l’indennizzo e altri no”.

Avete intenzione di procedere per vie legali? Stasera avete chiamato anche un avvocato a parlare.

“Ci sarà l’avvocato Riccardo Ziosi, affinché ci spieghi meglio la situazione dal punto di vista legale e risponda ad eventuali domande dei soci. Finora non abbiamo consigliato alcun tipo di azione legale ai nostri associati. Siamo apolitici e non abbiamo scelto di indicare nessun tipo di associazione dei consumatori. Non siamo contro la Carife e riteniamo che l’etichetta di truffati sia francamente poco accettabile, perché le obbligazione azzerate risalgono al 2006/2007, anni in cui l’economia e anche la Carife andavano a gonfie vele”.

Nessun dubbio? Nemmeno piccolo?

“Fino a prima del 22 novembre scorso, se un cliente avesse chiesto al proprio direttore – di qualsiasi banca in Italia -: ‘Con le obbligazioni rischio?’, il direttore avrebbe risposto: ‘Assolutamente no’. Solo dopo abbiamo imparato tutti che le banche potevano fallire per decreto. Sono queste le cose di cui ora chiediamo risposte a Roma”.

Come legge le ultime dichiarazioni? Parlo di quelle ribadite più volte sulla stampa di Maiarelli e di Marattin.

“Non condividiamo le dichiarazioni di Marattin, che semplicemente attribuisce all’antico passato della banca tutte le responsabilità. Sapevamo che aveva delle difficoltà note, ma che per 4 anni era stata anche vigilata da Bankitalia e per altri due da lei gestita. Dopo sei anni non è possibile che finisca così. Siamo di fronte a uno tsunami economico enorme, che deve essere risolto. Domani, in conferenza stampa, dichiareremo l’iniziativa che abbiamo pensato”.

Intanto, il gruppo capitanato da Mirko Tarroni, i Risparmiatori azzerati, domani andrà a Roma a protestare. “Dopo le ultime notizie (in realtà già rese note tre mesi da Estense.com, ndr), apprendiamo che il ministero dell’economia e delle finanze sapeva già da ottobre 2014 che il percorso dell’intervento del fondo interbancario era un vicolo cieco. Questo ci lascia esterrefatti – commenta Tarroni -. Di fatto, a questo punto, però, diventa impossibile attribuire le responsabilità ai risparmiatori. Occorre che chi ci ha portato in questa strada cieca si prenda ora le sue responsabilità”.

E proprio in fatto di responsabilità, sottolinea poi il portavoce del gruppo: “Prima c’era il tentativo di attribuire ai risparmiatori la responsabilità, perché si erano presi dei titoli a rischio, ma ora si capisce che quello era un rischio non prevedibile al momento. C’era invece un rischio del tutto nuovo, e determinato da altri soggetti”. Sotto questa luce, per Tarroni serve quindi un totale ristoro sia per gli azionisti che per gli obbligazionisti, “mentre il governo, attraverso l’arbitrato, intende risarcire solo una parte degli obbligazionisti”.

Per questo i Risparmiatori azzerati domani andranno a manifestare a Roma, insieme alle associazioni di azionisti e di obbligazionisti e dei rappresentanti dell’associazione Vittime del decreto ‘Salvabanche’, anche delle altre tre banche coinvolte. Il gruppo partirà con il pullman alle 5 del mattino di domani (mercoledì), dal parcheggio del Bennett (per prenotare un posto: tel 349.8479705).

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