Chiude l’anno con un bilancio positivo e già riparte, la mostra “Torah fonte di vita. La collezione del Museo della Comunità Ebraica di Ferrara”, allestita a Ferrara presso la sede della Fondazione Meis (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah), in Via Piangipane 81.
E può considerare centrato il duplice obiettivo da cui muoveva: conservare e valorizzare i tesori del patrimonio culturale ebraico, e restituire alla città una parte importante della sua identità, consolidando il ruolo del nascente MEIS come luogo di testimonianza e incubatore di nuove idee.
Promossa dalla Fondazione Meis, dalla Comunità Ebraica di Ferrara, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e dal Comune di Ferrara, cuore dell’esposizione è una selezione di oggetti d’arte cerimoniale e di libri provenienti dal Museo Ebraico della Comunità di Ferrara, la cui sede è stata gravemente lesionata dal terremoto del 2012 ed è tuttora chiusa al pubblico.
“Torah fonte di vita” indaga la centralità che il testo fondante della religione ebraica riveste nella vita del singolo ebreo e della comunità, scandendone le fasi della vita. Ecco, allora, che alle tre sale nelle quali si sviluppa l’allestimento corrispondono i diversi momenti nei quali l’individuo entra in contatto con la Torah: la sinagoga e la comunità, con la lettura durante le preghiere; il rito pubblico e quello privato, affrontati attraverso gli oggetti di arte cerimoniale ebraica; lo spazio dedicato ai testi e al pensiero ebraico nelle sue numerose declinazioni.
Se tra le novità in cantiere c’è la realizzazione di un percorso rivolto ai bambini, con giochi interattivi e altre iniziative a misura di piccolo visitatore, le conferme comprendono i laboratori avviati con il Liceo Artistico “Dosso Dossi” e con il Liceo Scientifico “A. Roiti” di Ferrara, in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea, per approfondire il contributo dei musei, in generale, e del Meis, in particolare, alla conservazione della memoria e stimolare la riflessione delle giovani generazioni su pagine dolorose della storia del XX secolo.
Riflessioni che non sono mancate anche tra il pubblico di “Torah fonte di vita”, che ha potuto segnalare le proprie domande, dubbi e curiosità sulla cultura ebraica, scrivendole su un apposito pannello presente nell’ultima sala della mostra, dove a ciascuna richiesta è poi stata data puntualmente risposta. Molto gettonato il tema dell’alfabeto ebraico: in tanti hanno chiesto come si scrive il loro nome in ebraico, manifestando così una significativa disponibilità a vedersi rappresentati in una lingua differente.
Fino al 31 marzo, “Torah fonte di vita” sarà aperta dal martedì al giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, il venerdì dalle 10 alle 15 e la domenica dalle 10 alle 18. Dal 1 aprile al 30 settembre, dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, e la domenica dalle 10 alle 18. Le festività ebraiche corrisponderanno, invece, a giorni di chiusura.
Il biglietto d’ingresso intero costa 4 €, mentre chi presenterà la MyFE Card avrà diritto al biglietto ridotto (3 €); entrano gratis gli under 18 anni e gli insegnanti accompagnatori.
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