La procura di Ferrara ha aperto un fascicolo relativo al decesso di un uomo che svolgeva un tirocinio mirato all’inserimento lavorativo gestito dal Centro servizi alla persona di Ferrara e dalla cooperativa Camelot.
La persona in questione, C.P., 58 anni, lavorava presso Camelot Cafè, nel parco urbano di Ferrara, con mansioni di pulizia. A luglio venne ricoverato nell’ospedale di Cona per un presunto colpo di sole. Le sue condizioni peggiorarono rapidamente e finì in coma, fino al decesso, avvenuto a inizio ottobre.
Il caso era stato appena accennato dal consigliere Francesco Rendine di Gol, che in una interpellanza aveva chiesto a sindaco e assessore competente per chiedere di svolgere accertamenti in merito.
Secondo Rendine il 58enne sarebbe morto durante l’orario di lavoro. La cooperativa Camelot, interpellata in quell’occasione da Estense.com, fece sapere di essere venuta a conoscenza pochi giorni prima della vicenda ma, a quanto risultava alla cooperativa, il malore non sarebbe avvenuto sul posto di lavoro, bensì nella notte e due giorni dopo l’ultima presenza del tirocinante a Camelot Cafè.
Anche per chiarire la dinamica e la causa della morte è stato aperto un fascicolo in via Mentessi. Il titolare del fascicolo, il pm Barbara Cavallo, ha fatto recapitare ai diretti interessati l’avviso di garanzia. Nel registro degli indagati figurano quattro persone, tra le quali figure apicali di Asp e Camelot. Tra le ipotesi di reato al momento configurate ci sarebbero a vario titolo l’omicidio colposo e violazioni delle normative sulle sicurezza sul luogo di lavoro.
Al momento si tratta di atti dovuti, che consentono alle persone oggetto di indagine di nominare un proprio avvocato per incaricare un proprio consulente di parte che assista alle operazioni autoptiche.
A giorni infatti dovrebbe essere effettuata l’autopsia su C.P..