Politica
3 Settembre 2015
La proposta: far gestire ai cittadini una quota del bilancio del Comune

M5S all’attacco su Camelot e trivelle

di Redazione | 4 min

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unnamed (4)di Francesco Altavilla

Per il Movimento 5 stelle ferrarese si preannuncia un settembre “caldo”. Durante l’incontro pubblico mensile di mercoledì 2 settembre i consiglieri comunali Claudio Fochi e Silvia Mantovani hanno presentato e discusso con la platea di attivisti e semplici cittadini di quelli che considerano gli argomenti “più attuali e pressanti dell’attualità cittadina”. Un momento di partecipazione e discussione che i pentastellati replicheranno il 16 settembre nelle sale del grattacielo.

In cima all’ordine del giorno l’assegno civico per i cittadini in difficoltà, “una vittoria del movimento che sta ispirando altre municipalità” ha detto Fochi. La proposta, votata favorevolmente durante il Consiglio Comunale del 13 luglio 2015, mira a garantire ai “cittadini che versano in condizioni di disagio economico tale da non poter soddisfare i bisogni essenziali” un adeguato livello di autosufficienza economica, assegnando loro un’attività lavorativa socialmente utile. L’assegno, la cui entità sarà calcolata in base al numero di ore lavorate, sarà accessibile ai nati ed ai residenti nel Comune di Ferrara da almeno 5 anni, con un reddito ISEE inferiore a 6.500 euro e un’età compresa tra i 18 anni e l’età pensionabile, che non percepiscano alcun sostegno al reddito e siano disoccupati da almeno un anno. Il regolamento di questa nuova forma di welfare, sarà discusso in commissione consiliare in data ancora da calendarizzare, ma “il comune si è impegnato a trovare le risorse per finanziare il progetto” ha sottolineato Fochi.

Sempre in materia economica, i cinque stelle hanno chiesto la messa a calendario in Consiglio Comunale della proposta del bilancio partecipativo. Un’istanza che, a parere del consigliere Fochi “fa parte del dna del Movimento 5 stelle” e che consisterebbe nell’assegnazione di una quota del bilancio preventivo del Comune alla gestione diretta dei cittadini. Un’esperienza già avviata in alcuni comuni della penisola tra cui Arezzo, Modena, recentemente Bologna, ma anche Milano, Reggio Emilia e Parma per citarne alcuni. I consiglieri comunali a cinque stelle incontreranno l’assessore al bilancio del Comune di Ferrara Luca Vaccari “per valutare la proposta ed eventualmente interpellare esperti della materia” ha fatto sapere Fochi, che si dice fiducioso perché “un principio virtuoso difficilmente viene respinto, come nel caso dell’assegno civico”.

Sulla questione Camelot, rispetto alla quale i cinque stelle hanno già chiesto al sindaco Tagliani le dimissioni dell’assessore Sapigni con una mozione sottoscritta da tutte le opposizioni del Consiglio Comunale, Fochi – ricalcando i rilievi dell’Anticorruzione – ha parlato di un “disegno per far crescere la cooperativa in questi anni che ha così potuto avere i requisiti per partecipare e vincere gare di appalto successive”. Il consigliere comunale non ha certo lesinato le critiche a quello che ha definito un “regime di monopolio”. Intorno alla delibera dell’Anac su Camelot è intervenuto anche l’onorevole Vittorio Ferraresi, presente all’incontro, che si è detto “preoccupato, oltre che dall’entità delle risorse economiche coinvolte, anche dalla materia, i servizi alla persona”. Ferraresi ha detto successivamente che “non è la sussidiarietà ma l’esternalizzazione il principio guida dell’amministrazione comunale ferrarese, così come del governo Renzi”. Il parlamentare ha fatto presente poi che la delibera dell’Autorità nazionale anticorruzione è stata “usata dai comitati locali del M5s come esempio per contestare situazioni analoghe a Reggio Emilia e Caltanissetta”.

Per l’“emergenza trivellazioni” la priorità del Movimento 5 stelle estense è quella di fare rete, tra cittadini, enti locali, provincia e, se necessario regione, con l’obbiettivo di mobilitare e informare la popolazione su quanto permesso dal decreto “SbloccaItalia”. Un provvedimento che “ha sbloccato solo le trivellazioni” ha aggiunto Fochi, che ha permesso uno “stupro del territorio” ha rincarato la dose Vittorio Ferraresi, il quale ha annunciato un’interrogazione parlamentare sulla situazione della provincia di Ferrara per il mese di settembre. Maria Teresa Pistocchi ha invece informato i presenti sullo stato di avanzamento della mobilitazione nella provincia, “dove insistono 8 permessi di ricerca, di cui un sito, a Gradizza è già alla fase dei permessi di estrazione”, una regione quella emiliano romagnola, secondo l’attivista No Triv, “tra le poche a non essersi mobilitate contro le procedure semplificate previste dal decreto SbloccaItalia. “Una situazione di emergenza non riconosciuta dall’amministrazione democratica” ha proseguito la Pistocchi, ricordando come durante il Consiglio Comunale del 29 giugno scorso una risoluzione del M5S che chiedeva atti concreti e immediati contro le trivellazioni per la ricerca idrocarburi fosse stata respinta.

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