“Sapigni e Tagliani a casa”, tuona Fratelli d’Italia. “Una mozione congiunta per chiedere le dimissioni dell’assessore”, continua il Movimento 5 Stelle. Sono immediate le reazioni alla notizia della vittoria della ati guidata da coop Camelot nel maxi-appalto sull’accoglienza Asp, a pochi giorni dall’intervento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) che ha portato all’annullamento dell’affidamento diretto dei servizi Sprar. In seguito all’esito scontato della gara, che ha visto l’associazione di impresa unica candidata, le opposizioni parlano di “appalti ad cooperativam” e attaccano l’amministrazione comunale, chiedendo le dimissioni dell’assessore Sapigni.
Nell’intervento nello spazio lettere il Movimento 5 Stelle descrive le gare bandite dalla giunta come “una prassi consolidata utilizzata per decenni da questa amministrazione per tessere la ragnatela di consensi indispensabile al consolidamento del potere sulla città e sul territorio”. I pentastellati, che chiedono “un’ urgente operazione trasparenza sulla gestione dei fondi e sui bilanci di Camelot”, annunciano poi “una mozione a firma M5S Ferrara, sottoscritta da tutte le opposizioni”, nella quale “sono state chieste le dimissioni dell’assessore alla sanità e servizi alla persona Chiara Sapigni, sul cui operato già da tempo si addensano ombre: dai bilanci ASP, alla disastrosa gestione della sanità ferrarese, all’incapacità di dare risposte alle richieste di maggiore sicurezza in città”.
Ancora più esplicito Paolo Spath di Fratelli d’Italia: “C’è bisogno di aggiungere altro, per volere innanzitutto l’assessore Sapigni e magari anche Tagliani e la sua giunta a casa?”. Il consigliere comunale ricorda come “era solo un mese fa quando con un’interpellanza a nome di Fratelli d’Italia denunciavo forti dubbi sul bando da un milione e mezzo di euro fatto del Comune di Ferrara per l’accoglienza di 400 profughi per 6 mesi”. Secondo Spath già il 16 luglio, al momento del deposito dell’atto, “l’idea che trapelava anche troppo chiaramente leggendo i criteri era molto, troppo semplice: che il bando fosse stato “disegnato su misura” per favorire la vittoria di un’unica cooperativa, tanto cara all’amministrazione comunale tanto da gestire un vero monopolio economico e di servizi sociali”.
Un bando il cui esito rispecchia le previsioni di Spath: “Il risultato? A partecipare – continua il consigliere comunale – e a vincere il bando è stato un solo concorrente: proprio la Coop Camelot. Proprio quella cooperativa a cui il Comune di Ferrara assegnava da anni appalti diretti e che per questo è stato obbligato a revocare gli affidamenti dopo le rilevazioni fatte da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. C’è bisogno di aggiungere altro, per volere innanzitutto l’assessore Sapigni e magari anche Tagliani e la sua giunta a casa?”.