Ci sono quelle persone che quando le incontri ti lasciano subito dentro qualcosa, sarà per quella scintilla negli occhi, per quel guizzo di vivacità che non ti aspetti. Specie da un simpatico vecchietto in strada. Vedere Victor L. C. Young all’opera è una sorpresa continua: l’originale artista, tra i buskers più anziani d’Europa, è uno dei protagonisti indiscussi della 28esima edizione del Ferrara Buskers Festival. È la sua seconda volta al festival, dopo la partecipazione all’edizione del 1996. Diciannove anni più tardi ha deciso di tornare per festeggiare i suoi 80 anni, compiuti lo scorso 16 maggio. Un compleanno speciale per una persona speciale: nonostante abbia sulle spalle mezzo secolo di vita in più rispetto all’età media dei buskers, infatti, Victor si è riuscito a integrare perfettamente nel gruppo.
Che la sua partecipazione avrebbe destato curiosità e interesse si era intuito fin dall’anteprima della rassegna a Milano quando, durante la cerimonia di inaugurazione a palazzo Marino, tutti i musicisti invitati gli avevano intonato la canzone di compleanno. A dirigere il coro di ‘tanti auguri’ il direttore artistico Stefano Bottoni che parla di Young come una “persona affascinante, un 80enne con uno spirito da 15enne e con una grande verve comica”. “In questi giorni viene intervistato come fosse una rockstar – scherza Bottoni – ma il fatto che abbia scelto Ferrara per farsi festa la dice lunga sull’aspetto emotivo del festival”.
L’emozione suscitata dal Fbf è appunto tra i ricordi di Victor che l’hanno spinto a candidarsi all’edizione 2015. “Ho deciso di tornare perché ho un bel ricordo del festival – racconta l’artista – che mi era piaciuto moltissimo per la partecipazione e il coinvolgimento che si creano tra musicisti e spettatori”. I passanti si fermano incuriositi davanti al suo ricco bagaglio di attrezzi sonori originali, da cui escono motivetti popolari e folk. Strumenti artigianali costruiti con le sue stesse mani, dalle oscillanti seghe da falegname suonate con l’archetto del violino ai flauti creati con le pompe per la bicicletta, dal banjo ukulele fatto a mano all’ukulele di latta, dalle trombe-racchetta ai martelli-chitarre, fino ai particolari flauti di bambù che suona con il naso.
Victor è una fabbrica artigianale di strumenti per fare busking on the road ma non è una ricerca musicale improvvisata. L’eclettico busker è un ingegnere delle radiocomunicazioni ed ha lavorato per la Nato; adesso continua a divertirsi sperimentando le frequenze audio con strumenti musicali che ha costruito lui stesso e che per questo non si possono trovare altrove. Un artista unico del suo genere che da tempo ha lasciato la sua terra natia, il Regno Unito, per trasferirsi in Friuli. L’aria friulana gli sta facendo sicuramente bene, ma qual è il segreto per mantenersi giovani? “La musica è buona per la salute” risponde Victor, prima di riempirsi i polmoni d’aria per tornare a suonare il suo amato flauto da naso. E, visto il suo spirito giovanile nonostante gli 80 anni già compiuti, c’è da credergli.
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