di Anja Rossi
Quella di San Giorgio è stata da subito etichettata come la rotonda della discordia. Oltre ad essere da tempo, per gli automobilisti, oggetto di dubbi amletici su quale direzione imboccarvi al suo interno, la rotonda sta creando problemi anche per gli esercenti commerciali che si trovano all’inizio di via Ravenna, ora tagliata fuori dalla nuova sovrastruttura.
“Parlare con l’amministrazione del nostro problema è come parlare con un muro di gomma”. A tirare fuori, esauste, le parole è Susi Cavallini, gestore del bar Arlecchino di via Ravenna, prendendo le parti anche del ristorante cinese Yun Lai e della pizzeria da asporto Mago della pizza, entrambi locali vicini al bar e messi nelle stesse condizioni. “La rotonda – spiega la Cavallini – ci ha tolto metà del lavoro per mancanza di parcheggi. Quei pochi che ci sono, vengono utilizzati dai residenti, che preferiscono tenere la macchina fuori anziché usare il garage”.
Susi Cavallini ha già provato a parlare con l’amministrazione comunale, facendo petizioni e spiegando la situazione anche in molte lettere indirizzate al sindaco. “Erano anche venuti a vedere lo stato delle cose nel periodo di campagna pre-elettorale, ma poi non si sono più fatti sentire”. I lavori alla rotonda di San Giorgio sono iniziati nel marzo del 2013 e si sono conclusi nel marzo dell’anno successivo. “Abbiamo fatto un anno senza poter lavorare, ma le tasse le hanno volute comunque. Inoltre ora ci hanno spostato anche i bidoni dell’immondizia, così la dobbiamo portare via noi”. Un altro problema avuto con il nuovo assetto stradale ha coinvolto anche la zona esterna del bar. “Nel 2014 la Provincia è intervenuta perché l’autobus per Cona, che è più lungo degli altri, mentre faceva la curva andava sempre a invadere la distesa che avevo fuori dal locale. Così me l’han fatta fare più lunga e stretta, su cui ho dovuto pagare una multa per l’Ica e 2800 euro di lavori; tutto per un problema loro”.
Tra le proposte della Cavallini, c’è quella di riutilizzare gli spazi del vicino distributore, che “ora è diventata una zona degradata” o di “mettere un segnale nei parcheggi già esistenti con un limite orario di un’ora, e quindi a tempo, per poter avere il cambio e posti liberi, in modo da poter lavorare alla sera”.
Il bar di Susi ha visto la zona di San Giorgio cambiare. Aperto quasi sessant’anni fa dai nonni, è passato di generazione in generazione, e ora a condurlo sono lei e la figlia Sabrina Dolcetti. “Per noi il parcheggio è basilare – conclude Susi del bar Arlecchino – perché qui la gente viene a bere e a mangiare. Abbiamo una doppia pista ciclabile che sembra di stare a Indianapolis – scherza amara la Cavallini -, ma non si riesce a fare niente per avere qualche posto auto in più”. Ora sono 51 i parcheggi, “da dividerci tra residenti e tutte le attività presenti. La responsabile dell’ufficio commercio del Comune di Ferrara, Evelina Benvenuti, ci ha finora risposto: ‘E i locali in piazza come fanno?’. Loro hanno il parcheggio Kennedy, piazza Travaglio, Cortevecchia e la piazzetta di Santo Stefano. Poi in centro ci sono anche i turisti, mentre qui noi dobbiamo vivere con i clienti abituali. Senza parcheggi sta diventando davvero una situazione difficile”.
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