Politica
27 Luglio 2015
Fiorentini: “La trascrizione è competenza dei sindaci”. Zangoli: “I voti li hanno. C’è una precisa volontà politica”

Diritti gay e confusione Pd

di Marco Zavagli | 3 min

gayOgni parola ha un significato. E, ultimamente, specialmente in politica, “troppo spesso si sbagliano le vocali”, per dirla con Leonardo Fiorentini, consigliere indipendente di Sel, che su Facebook implora un po’ di chiarezza in tema di diritti civili. A cominciare dalla confusione su unioni civili, matrimoni omosessuali e trascrizioni.

“Il Ddl Cirinnà infatti, se mai sarà approvato dal Parlamento italiano – sostiene Fiorentini -, ci porterà, grazie ad un testo di retroguardia, ad essere i penultimi in Europa sul riconoscimento delle unioni civili omosessuali”. Argomento che “nulla c’entra il registro delle Unioni Civili comunale, che riguarda anche le coppie eterosessuali, sul quale si è incentrato il processo partecipativo “Nuovi Diritti, Nuove Famiglie” promosso dal Comune di Ferrara”.

Come nulla c’entra la trascrizione sui registri anagrafici comunali dei matrimoni fra persone dello stesso sesso regolarmente celebrati all’estero. È questo che chiedono, al momento inascoltate, le associazioni Lgtb a sindaco e giunta, forti delle 1300 firme in loro favore raccolte in città in appena 8 giorni.

E la trascrizione, “come conferma la recente giurisprudenza – prosegue Fiorentini -, è competenza dei sindaci. E’ compito dei sindaci non solo dal punto di vista amministrativo, anche solo perché si dia pubblicità al fatto che una persona non è più in “stato libero”, ma anche politico perché significa riconoscere che anche quella famiglia, anche se si è sposata all’estero (spesso con mille sacrifici, anche economici) è parte della comunità. Perché in politica troppo spesso si sbagliano le vocali: non si tratta di un onere politico e amministrativo. Si tratta, più semplicemente, di un onore”.

Per questo il consigliere promette di attivarsi affinché il Comune “si dia un regolamento avanzato sulle Unioni Civili e mi batterò perché i matrimoni omosessuali contratti all’estero siano trascritti nei registri anagrafici comunali”.

Fiorentini non lo dice, ma le sue parole nascondo dalle recenti dichiarazioni di Tagliani e Vitellio, che sembrano sorvolare sul tema trascrizione per passare la patata bollente al parlamento.

È più esplicita in vece Roberta Zangoli, rappresentante della Famiglie Arcobaleno, sposata con due bambine, che è “stanca di dover affidare la mia vita ad avvocati e notai perché far valere diritti che la politica non ci dà, sia a livello nazionale che locale”. E a livello locale “il segretario provinciale del Pd sta facendo una notevole confusione. Temo che non abbia capito di cosa stiamo parlando. Mi dicono che voglia invitare Monica Cirinnà a Ferrara. Bene, la senatrice potrà spiegargli la questione”.

Ossia che “trascrizione in Comune del matrimonio contrato all’estero tra omosessuali, riconoscimento delle unioni civili e registro comunale delle coppie di fatto sono tre cose completamente diverse”. “La trascrizione è un atto amministrativo – spiega Zangoli – che serve a registrare in Italia il mio status di coniugata. Il registro delle coppie di fatto, che hanno tantissime città (a Ferrara è attivo dal 2006) serve per chi non è sposato, per particolari tutele – più formali che reali – relative alla convivenza. Il ddl Cirinnà invece, materia del parlamento, equipara grosso modo di fatto matrimonio e unioni civili, anche se rimangono lacune in tema di riconoscimento dei figli, che possono solo essere adottati. Un testo insomma già vecchio rispetto ad altri paesi europei”.

Le associazioni Lgtb temono che l’attendismo del Pd di Ferrara, o la sua confusione terminologica, nascondano “una precisa volontà politica: i voti li hanno per far approvare qualunque cosa, quello di Vitellio e Tagliani è un discorso ideologico”.

Eppure “noi non chiediamo al sindaco di sposarsi, ma di ‘trascriverci’, di procedere come in altre città alla trascrizione in Comune dell’avvenuto matrimonio tra coppie omosessuali”. E invece “il segretario e capogruppo Pd ci risponde che in parlamento stanno già lavorando al ddl Cirinnà, come dire che volete di più? Noi vogliamo tutto quello che parifica le persone e non crea quello stress sociale che stiamo subendo a fronte di una discriminazione. I diritti sono diritti. E speriamo che Tagliani e Vitellio non facciano confusione anche su quelli”.

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