Via Irma Bandiera? Meglio via Livia Bianchi
La bolognese Irma Bandiera è una splendida figura di partigiana, ma è ampiamente ricordata con intitolazione di vie, murales ed altro a Bologna e in numerosi comuni della provincia felsinea
La bolognese Irma Bandiera è una splendida figura di partigiana, ma è ampiamente ricordata con intitolazione di vie, murales ed altro a Bologna e in numerosi comuni della provincia felsinea
Tra i nostri concittadini che si distinsero nella Resistenza vorrei aggiungere Oscar Galloni (nato a Ferrara nel 1898 e deceduto a Roma nel 1983) che fu decorato di medaglia d'argento quale ufficiale degli Alpini nel corso del primo conflitto mondiale
Non molti sanno che nelle vene di Arrigo Boldrini (il mitico comandante Bulow) scorreva anche sangue ferrarese, poiché la madre, Angelina Gulminelli, era originaria di Argenta. E non molti sanno che,per trovare lavoro presso l'Eridania, si iscrisse anche al PNF...
Gentile direttore, il 7 maggio ad Argenta si ricorda Natale Gaiba. Si studi la storia di quest’uomo coraggioso, un vero eroe. Al suo funerale, celebrato da don Giovanni Minzoni, parteciparono più di 5.000 persone. Due figure unite da un ideale di libertà e...
Buongiorno a tutti. Ieri sera nel consiglio comunale di aprile, noi di “Lagosanto che si muove” abbiamo portato una piccola, ma nello stesso tempo grande interpellanza carica di significato, che aveva lo scopo “simbolico” di alzare lo spessore del contenuto insito...
Qualche giorno fa, Estense.com ha pubblicato nella rubrica “Foto del giorno” un’immagine di Stefano Balboni che riproduceva l’ingresso del cimitero ebraico di via delle Vigne (http://www.estense.com/?p=465983). Forse non molti ferraresi sanno che nella nostra città esiste un altro, assai più piccolo, cimitero ebraico, il cimitero sefardita, un tempo di via Arianuova ed ora con ingresso in via Gianfranco Rossi (la viuzza che costeggia a destra il parcheggio Diamanti). Chi percorre detta viuzza da via Arianuova in direzione di Corso Biagio Rossetti, dopo un basso condominio, si ritrova a costeggiare sulla destra un muretto subito interrotto da un cancello metallico (vedi foto 1), attraverso le cui sbarre è possibile intravvedere una pregevole tomba monumentale (vedi foto 2), dall’aspetto un po’ trascurato e con la stele leggermente inclinata.
La stretta e ridotta striscia di terreno su cui sorge la tomba è tutto ciò che resta di uno spazio un tempo più ampio, destinato ad ospitare, fin dal 1570, le sepolture degli ebrei sefarditi, ovvero i discendenti degli ebrei espulsi dalla Spagna e dal Portogallo dopo il 1492 ed accolti a Ferrara sul finire del XV secolo dal duca Ercole I d’Este.
Oltre alla tomba monumentale visibile oggi attraverso il cancello, dovrebbero essere sopravvissute altre tre sepolture (che però non sono riuscito a scorgere), databili tra il 1811 e il 1879, tutte appartenenti a membri della famiglia Saralvo.
Attualmente il cancello sembra sempre chiuso, e non esiste alcuna targa che segnali ai ferraresi ed ai turisti la presenza di questo piccolo e curioso luogo di sepoltura incassato tra le case. Il vicino Liceo Ludovico Ariosto ha invece dedicato al cimitero due dei suoi Quaderni: uno nel 2003 dal titolo “Il cimitero sefardita di via Arianuova. Immagini e documenti (dalla Mostra al Quaderno)”, a cura di Angela Pampolini, Mariella Ravasini, Fabrizio Fiocchi, ed uno nel 2005 dal titolo “Il cimitero sefardita di via Arianuova. Studio per un intervento di restauro e valorizzazione”, di Marcello Palmieri.
Leonardo Gennusa
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