Banchetti aperti fino a questa sera in corso Martiri della Libertà, di fronte a piazza Savonarola, dove gli attivisti dei comitati Acqua Bene Comune stanno raccogliendo firme tra i cittadini per chiedere alle amministrazioni locali di non approvare le modifiche al patto di stabilità Hera. Modifiche – che dovranno passare per i consigli comunali – che abbasserebbero la quota di controllo degli enti pubblici sulla potente società multiutilities dal 51% al 38%, comportando quindi una cessione ad acquirenti anche privati del 13% delle azioni dell’azienda.
“Con la vendita della maggioranza delle azioni Hera – spiegano i rappresentanti dei comitati -, i Comuni alzano bandiera bianca e certificano l’incapacità di gestire pubblicamente il servizio idrico, dichiarando che la comunità locale non può e non sa prendersi la responsabilità di una gestione efficace ed efficiente di un bene comune e vitale come l’acqua. Non la pensavano così i cittadini, gli amministratori che dal dopoguerra agli anni ’90 hanno costruito le aziende pubbliche municipali dei nostri territori. Con la vendita al mercato finanziario della maggioranza delle azioni Hera, si compie un passaggio decisivo, verso la definitiva privatizzazione: tornare indietro sarà sempre più difficile”.
Un risultato in controtendenza con i risultati del referendum del 2011, poichè secondo i comitati civici comporterà “nessun controllo sulla società, peggioramento del lavoro, bollette più salate per garantire la rendita degli azionisti, in molti casi il peggioramento del servizio”. Spetterà ora ai consigli comunali decidere se appoggiare o meno la battaglia dei comitati Acqua Bene Comune, che chiedono “che si dia corso a una ampia consultazione pubblica e partecipata, con consigli comunali aperti e i cittadini che discutono, audizione dei sindacati e dei comitati per informare i consiglieri comunali, la divulgazione degli atti in discussione, oggi virtualmente sconosciuti dai più”.
I sindacati hanno proclamato lo sciopero di otto ore per i lavoratori del Gruppo Hera che si terrà martedì 28 aprile, in concomitanza con l’assemblea degli azionisti Hera. Nella stessa giornata i comitati hanno organizzato a Bologna una controassemblea “per sensibilizzare l’opinione pubblica e i cittadini della regione sull’impatto che la vendita di azioni pubbliche avrà sulle comunità locali, i lavoratori e le famiglie”.
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