“È da sottolineare come tutti i testimoni (una trentina chiamati dalla difesa della assicurazione Occari per provare il danno subito dalla stessa), hanno dichiarato di non avere alcun credito nei confronti di Padovani per i molti anni in cui sono stati assicurati con lui”.
Commenta così l’avvocato Alceo Ranzato, difensore dell’assicuratore Valerio Padovani – a processo per appropriazione indebita dopo la denuncia partita da uno dei suoi ex clienti che, dopo un incidente aveva scoperto di non essere coperto dall’assicurazione – quanto emerso nell’ultima udienza tenutasi davanti al Tribunale di Ferrara.
“Tramite Padovani – spiega l’avvocato – sono state emesse, dalla Itas, mediante l’assicurazione Occari, polizze assicurative annuali, nel periodo primavera 2011/primavera 2012, i cui premi venivano pagati dagli stessi clienti. La suddetta agenzia – prosegue il legale -, dopo aver incassato le somme di cui sopra, provvedeva poi a inviare la polizza col relativo tagliano da esporre nel veicolo. Poiché il reato di cui è accusato Padovani è quello di appropriazione indebita, la difesa ha ritenuto di richiedere, ad ogni testimone in aula, se gli sessi avanzassero effettivamente qualche somma ancora dal Padovani”.
La risposta arrivata è stata negativa: “Tutti i testimoni – spiega Ranzani – hanno risposto affermando come Padovani, spontaneamente, avesse restituito le somme versategli a titolo di acconto per le polizze assicurative che non era riuscito a far emettere”.
La sentenza è prevista per metà luglio quando, probabilmente, si celebrerà l’ultima udienza del processo.