Cronaca
2 Aprile 2015
Secondo l'accusa Padovani si sarebbe appropriato dei soldi per i clienti consegnando certificati Rca annullati

Finte polizze, i clienti testimoniano contro l’assicuratore

di Ruggero Veronese | 2 min

tribunale2Sono circa una trentina i testimoni che sfilano in tribunale per parlare del turbolento rapporto con il proprio assicuratore, Valerio Padovani, alla sbarra per appropriazione indebita dopo la denuncia partita da uno dei suoi ex clienti. Una lunga sessione in cui i testimoni hanno parlato dei propri rapporti di lavoro con Padovani e dei problemi sorti nel corso degli ultimi anni. In particolare dal 2011, quando il federalismo fiscale portò modifiche tariffarie per le polizze Rca alle quali seguirono numerosi annullamenti dei contratti.

Ed è proprio tra le maglie di questa normativa che, secondo le accuse della procura e dell’agenzia ferrarese di assicurazioni Occari, costituitasi parte civile, Padovani si sarebbe appropriato dei soldi dei propri clienti fornendo loro certificati di assicurazioni spacciati per validi. L’agente, che era solito cambiare in continuazione (circa ogni anno) la compagnia assicuratrice di riferimento, avrebbe infatti intascato i soldi delle polizze di una trentina di clienti, annullate in seguito al federalismo fiscale ma consegnate agli automobilisti ignari. Alcuni dei quali affidavano da anni a Padovani le pratiche per la propria assicurazione senza poi verificare presso la compagnia se la polizza fosse valida o meno.

Un dettaglio non di poco conto, dal momento che l’assicurazione Occari ha chiamato a testimoniare una trentina di persone convinte di essere assicurate dalle sue polizze, quando in realtà l’agenzia ferrarese non aveva ricevuto nemmeno un euro da Padovani per quelle pratiche. Un danno economico per l’azienda, ma anche di immagine, dal momento che alcuni clienti, dopo aver scoperto di non essere assicurati, decisero di cambiare compagnia di assicurazioni.

La storia venne a galla quando uno dei finti assicurati di Padovani, in seguito a un incidente stradale, scoprì di non essere coperto da alcuna polizza e denunciò Padovani, a cui aveva consegnato i soldi e dal quale aveva ricevuto il contrassegno, alla procura. Durante le testimonianze, chiamate in udienza dalla parte civile, alcuni clienti dell’agente hanno confermato come l’assicuratore cambiasse frequentemente le compagnie di riferimento, ma anche che presso alcune di queste i contratti risultassero validi. Le appropriazioni indebite, nel caso venissero confermate in giudizio, riguarderebbero quindi solo alcune agenzie di assicurazioni, o comunque non la totalità dei clienti, alcuni dei quali continuano tuttora a usufruire dei servizi di Padovani. La prossima udienza, attesa per metà luglio, sarà con ogni probabilità quella conclusiva del processo.

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