Cronaca
6 Febbraio 2015
Incontri, concerti e pranzi per ricordare le foibe, l'esodo e le complesse vicende del confine orientale

Giorno del Ricordo “senza gli occhiali dell’ideologia”

di Elisa Fornasini | 4 min

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Flavio Rabar e Massimo Maisto

Flavio Rabar e Massimo Maisto

“Per la nostra città è un dovere celebrare il Giorno del Ricordo perché Ferrara fu sede di uno dei 109 campi profughi italiani in cui trovarono asilo centinaia di esuli”. Il vicesindaco Massimo Maisto parte dal ruolo di palazzo Pendaglia alla fine della seconda guerra mondiale per presentare il programma delle celebrazioni del Giorno del Ricordo, istituto per legge il 10 febbraio dal 2004, in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle tragiche vicende del confine orientale. Una terribile pagina della nostra storia che ci tocca da vicino: dal 1944 al 1949 l’edificio scolastico che oggi ospita l’istituto Vergani Navarra, allora sede dell’istituto magistrale con entrata in via Romei 12, era stato adibito prima a rifugio per gli sfollati a causa dei bombardamenti aerei e successivamente, a seguito dell’arrivo nella penisola di persone che hanno abbandonato le loro terre in Istria, Fiume e Dalmazia, a Centro Raccolta Profughi dove trovarono asilo anche italiani provenienti dalle ex colonie africane e dalla Grecia.

A presentare il calendario delle celebrazioni, definito da Maisto “un programma vario e interessante che unisce momenti istituzionali a incontri ludici per far conoscere meglio gli accadimenti drammatici che hanno interessato il nostro confine orientale durante e dopo la seconda guerra mondiale”, è Flavio Rabar, presidente del Comitato Provinciale di Ferrara dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Il comitato ferrarese dell’Anvgd è in prima linea per rinnovare la memoria della tragedia dalmata e del confine orientale, ma sono diversi gli enti che hanno collaborato alla programmazione del Giorno del Ricordo tra cui Comune di Ferrara, museo del Risorgimento e della Resistenza, sezione cittadina dell’associazione Nazionale dei Partigiani Cristiani e l’istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. Una rete che coinvolge diversi enti perché, come specifica Rabar, “non ci sono giustificazioni per i soprusi, le foibe, l’esodo: le vicende dell’Istria, Fiume e Dalmazia vanno guardate senza gli occhiali dell’ideologia”.

Sarà l’ormai tradizionale concerto del conservatorio “G. Frescobaldi” ad inaugurare gli eventi in occasione del Giorno del Ricordo: sabato 7 febbraio alle 16 presso palazzo Bonacossi, l’ensemble barocco proporrà tre canti popolari istriani e un programma barocco con musiche di Corelli, Geminiani, Vivaldi e Bach. Il percorso musicale sarà dedicato al pianista Dino Ciani, nato nel 1941 a Fiume e trasferitosi a causa dell’esodo a Genova, dove iniziò la sua straordinaria e promettente carriera musicale stroncata da un incidente stradale. Ma il concerto pomeridiano verterà anche su temi molto più ampi: “Il filo conduttore della giornata – sottolinea Achille Galassi – sarà l’uguaglianza tra le diverse nazionalità, vista la composizione meticcia dell’ensemble”. Il giorno dopo, domenica 8 febbraio alle 10.30, sarà la volta della messa in Duomo celebrata dall’arcivescovo Luigi Negri che ricorderà i fratelli dell’Istria, Fiume e Dalmazia e leggerà la “preghiera per l’infoibato” scritta da monsignor Antonio Santin.

Il momento clou delle celebrazioni è in programma martedì 10 febbraio alle 16 con il consueto incontro in Prefettura tra autorità ed esuli giuliano-dalmati. Per l’occasione, il prefetto Michele Tortora e il sindaco Tiziano Tagliani consegneranno l’onorificenza ad un parente di una vittima delle foibe accompagnati dall’intervento musicale dell’ensemble di ottoni del conservatorio cittadino. Interessante anche l’incontro con Rosanna Turcinovich, giornalista di Trieste, che martedì 24 febbraio alle 11 presso l’istituto Vergani presenterà la storia degli italiani che partirono e quelli che restarono; una storia istriana che proseguirà alle 12.30 con il pranzo con piatti tipici della cucina istriana, preparato dagli allievi dell’istituto alberghiero sotto la guida dei loro insegnanti. Per gustare le sarde in savor, il brodetto di pesce con polenta e le fritole, è necessaria la prenotazione entro il 17 febbraio contattando il numero 340 4030084 o via email flaviorabar@yahoo.it.

L’evento conclusivo, in collaborazione con l’associazione culturale di Ricerche Storiche “Pico Cavalieri”, si terrà mercoledì 4 marzo alle 21 presso la casa della patria in corso Giovecca 165: ospite della serata dedicata all’Istria sarà Antonio Zett, esule da Cherso, che illustrerà una pagina particolare e poco conosciuta, ovvero quella delle “Miniere dell’Arsia, tra eventi storici e sociali”. Tematiche meno specifiche ma sempre poco conosciute saranno affrontate anche nelle scuole nel corso di una serie di incontri con gli studenti.

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