Cronaca
28 Gennaio 2015
Tutti in piedi per la testimonianza di chi ha avuto il coraggio di dire ‘no’

Montano: “Ho combattuto il nazismo con una parola”

di Elisa Fornasini | 4 min

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Esattamente 70 anni fa si sono aperti i cancelli di Auschwitz rivelando le atrocità dell’Olocausto: oggi, martedì 27 febbraio, si sono spalancate le porte della sala Estense per celebrare la ricorrenza in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati politici e militari nei campi nazisti. Per la prima volta a Ferrara, infatti, la celebrazione in occasione del Giorno della Memoria si è tenuta alla sala Estense e non in Prefettura, un modo per aprire la solenne giornata non solo alle autorità civili e militari ma anche a tanti cittadini e studenti che hanno così potuto seguire in prima linea la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore ai civili e militari ferraresi deportati e internati nei lager nazisti durante l’ultimo conflitto mondiale. Con tanto di standing ovation. Gli applausi erano tutti per Michele Montano, internato militare e prigioniero politico che ha raccontato gli orrori della prigionia vissuti sulla propria pelle, e per Fabbiano Sivieri, l’unico ex internato vivente tra i sei insigniti, che ha ritirato personalmente il riconoscimento. Consegna ai parenti, invece, per le medaglie alla memoria di Vittore Felice Finotelli di Berra, Mario Balboni di Cento, Fortunato Lanzoni di Ostellato, Luigi Benatti di Ferrara e Giuseppe Buzzoni di Ferrara.

La cerimonia si è aperta con la proiezione di un video particolarmente significativo realizzato da Anpi, che raccoglieva le testimonianze degli internati militari superstiti ai campi nazisti. La giornata è stata proprio dedicata ai 700mila imi che dopo l’8 settembre ’43 si sono rifiutati di combattere per la Germania: il loro coraggio di dire ‘no’ e di immolarsi al bene della patria li ha portati alla prigionia, al lavoro coatto, alla morte. Un orrore vissuto anche da Montano quando, poco più che ventenne, fu catturato dai tedeschi nel 1943. Il prossimo 4 febbraio compirà 94 anni ma la sua toccante testimonianza rimarrà anche dopo di lui: “Ero prigioniero di guerra col numero 29750. Nei mesi di prigionia ho attraversato otto campi di lavoro, ho rifiutato con coraggio ogni adesione al nazismo, ero riconosciuto come schiavo di Hitler ma ho continuato a difendere la mia dignità e la mia patria. La mia non è stata una prigionia ma una guerra contro la Germania nazista espressa senza armi ma solo con una parola forte: no”. Montano racconta poi la gioia di tornare nel suo sereno Molise e di riabbracciare i propri cari, un’immagine che ha commosso tutti i presenti in sala che si sono alzati in piedi per omaggiare la sua storia, che sembra far parte di un passato lontano ma che in realtà è così terribilmente vicino a noi. “La Giornata della Memoria non deve essere vissuta come momento di rievocazione storica – conferma il sindaco Tiziano Tagliani – ma come cronaca del presente, come atto di passione civile, come riflessione sull’etica della responsabilità”.

A rendere drammaticamente più attuale il Giorno della Memoria sono i tragici e recenti fatti di Parigi, “che hanno dimostrato che l’antisemitismo, l’odio razziale, il fanatismo e l’intolleranza sono sempre dietro l’angolo”. Queste le parole del prefetto Michele Tortora, secondo cui “fare memoria non è un esercizio di retorica perché guardare indietro serve per guardare con maggior forza all’avvenire”, un messaggio che vuole lasciare in particolare ai giovani: “La nostra missione è quella di conservare la memoria e trasmetterla alle nuove generazioni per fare in modo che questi episodi di raccapricciante orrore non accadano mai più. Invito voi ragazzi ad ascoltare la propria coscienza e non dei finti profeti che regalano false risposte facili tramite la propaganda”. Un invito accolto subito dal presidente della Consulta Studentesca Sebastian Marussi: “Il coraggio è vivere e non lasciarsi vivere, il nostro compito è quello di ricordare e comprendere per impedire che certe atrocità si ripetano. La memoria ha il potere di fermare il male”.

In un fil rouge per lo spirito di servizio, la giornata è stata anche l’occasione per consegnare le onorificenze a sette cittadini benemeriti: Ermanno Tosi (ex presidente del consiglio comunale di Copparo e impegnato nel volontariato), Dario Barbieri (sindaco di Tresigallo dal 2011), Walter Chessa (brigadiere in servizio alla stazione carabinieri di Cento), Domenico Libonati (impiegato presso l’Agenzia delle Entrate di Ferrara), Biagio Francesco Mitello (in servizio presso la capitaneria di Porto di Ravenna), Edmo Mori (comandante della polizia municipale di Bondeno in pensione) e Giovanni Santagata (maresciallo dell’Arma dei carabinieri in servizio presso il comando stazione carabinieri di Cento).

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