La senatrice Pd Laura Puppato porta il caso Paula Burci, la diciannovenne torturata e bruciata viva nella golena del Po, in Parlamento presentando un’interrogazione rivolta al ministro della giustizia Andrea Orlando.
“La sola ‘colpa’ di Paula Burci fu quella di sognare per se stessa un futuro migliore in Italia, dove invece venne ingannata e fatta prostituire – scrive la senatrice – fin quando non instaurò una relazione affettiva con un giovane ferrarese, motivo che lasciò credere agli aguzzini che potesse fuggire in qualsiasi momento”.
Nel mirino della Puppato, prima politica ad occuparsi della straziante vicenda, c’è il vizio di forma che ha portato all’annullamento delle due condanne all’ergastolo per Gianina Pistroescu e Sergio Benazzo e poi all’ulteriore beffa della scarcerazione dei due per scadenza dei termini di custodia cautelare (i due sono soggetti solo all’obbligo di dimora e di firma).
La senatrice riporta anche le parole del Tribunale del riesame di Venezia – che aveva rigettato l’appello del pubblico ministero sul mancato ripristino della custodia cautelare in carcere – che richiamavano “un intricato quadro normativo di riferimento che costringe l’interprete ad una faticosa opera di armonizzazione delle diverse e stratificate riforme legislative”. Proprio su questa base la Puppato chiede al ministro un intervento e una valutazione sulla legislazione attuale che potrebbe “determinare difficoltà interpretative tali da veder ripetere simili paradossi”.
Tra le richieste anche quella di conoscere quali le contromisure per contrastare il traffico di donne avviate alla prostituzione dall’est Europa e dalle altre aree svantaggiate del pianeta.
L’interrogazione è stata sottoscritta anche dai senatori del Pd Maria Teresa Bertuzzi, Josefa Idem, Donatella Mattesini, Monica Cirinnà, Sergio Lo Giudice, Stefania Pezzopane, Lucrezia Ricchiuti, Francesco Giacobbe, Paola De Pin, Fabrizio Bocchino, Marino Germano Mastrangeli (Misto).