Cronaca
28 Giugno 2014
L'ex broker era sparito lasciandosi dietro un buco da un milione di euro

Merchiori, condanna definitiva. Assolto il bancario

di Ruggero Veronese | 3 min

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00011973-constrain-110x110-420x334È stato condannato anche dalla Corte di Cassazione l’ex broker finanziario Gianluca Merchiori, l’uomo che nel 2006 lasciò nella disperazione decine di famiglie di risparmiatori volatilizzandosi insieme a circa un milione e mezzo di euro dei loro risparmi. Assolto invece il secondo imputato, l’ex direttore di filiale Carife Gerardo Carpentiero, al quale il tribunale di Ferrara aveva comminato una pena di 6 mesi (ridotta a 4 mesi in appello).

Una vicenda, quella di Merchiori, che fece il giro dell’Italia soprattutto dopo il servizio realizzato da Le Iene, che dopo la sua fuga lo sorpresero in Austria, dove si era rifugiato per scappare alle ire dei suoi creditori, nella villa con piscina di proprietà della moglie, mentre conduceva una vita tutt’altro che da indigente. L’ex mediatore finanziario (nonchè ex consigliere comunale di Rifondazione Comunista e candidato sindaco contro Gaetano Sateriale) era riuscito a rifugiarsi tra le Alpi dopo aver illuso e ingannato decine di persone con le quali aveva avuto anche lunghi rapporti personali: parenti, amici e addirittura la sua ex fidanzata, ottenendo la loro fiducia e facendosi affidare i loro risparmi da investire, con la promessa di guadagni con interessi che avrebbero dovuto raggiungere il 4% al mese.

All’inizio gli investimenti erano stati fruttuosi, fino all’imprevisto crac e alla ‘fuga’, lasciando nella disperazione una trentina di clienti, ad alcuni dei quali inviò anche sms e una lettera dall’estero, chiedendo scusa per lo sbaglio e promettendo un pronto rimborso. Solo promesse. Furono una trentina i truffati, 17 dei quali si costituirono parte civile per cercare di ottenere i risarcimenti di quanto perso. Merchiori intanto aveva già fatto rotta verso l’Austria, mentre in Italia si consumavano i processi che lo vedevano imputato per raccolta abusiva di credito e appropriazione indebita.

Un iter giudiziario che ha visto questa mattina la conclusione con l’assoluzione per Carpentiero e la condanna definitiva per l’ex broker Merchiori. Una condanna che dai 5 anni e 4 mesi del primo grado è scesa a 4 anni in Appello, per poi essere ora ulteriormente ridotta a due anni e due mesi a causa dell’intervenuta prescrizione di parte dei fatti e del mancato riconoscimento della continuità dei reati. Un risultato che lascia l’amaro in bocca all’avvocato Alberto Mario Campili, legale di alcuni dei risparmiatori. Pessimista sul fatto che la condanna possa avere serie conseguenze per Merchiori (“Teoricamente si potrebbe fare un’estradizione, ma credo che rimarrà sostanzialmente impunito”) sia sulla possibilità di ottenere risarcimenti consistenti per i propri assistiti, vista la difficoltà di risalire ai conti dell’ex broker e la sentenza di assoluzione per Carpentiero.

Con l’assoluzione dell’ex direttore di filiale dal reato di favoreggiamento viene infatti a mancare ‘il dolo’ da parte della banca, fatto che complica le richieste di risarcimento dei risparmiatori sul piano civile. “Sono veramente amareggiato per l’impianto della gisutizia in Italia – commenta Campili -. Queste enormi garanzie nei confronti degli imputati sono veramente vergognose”.

Di tutt’altro avviso Carpentiero, assistito dall’avvocato Marco Linguerri, che al termine dell’udienza in Corte di Cassazione afferma che “la sentenza è la conferma di quanto da me sempre sostenuto, e cioè che né io né l’istituto di credito, di cui ho avuto l’onore di esser dipendente per quasi 40 anni, abbiamo avuto una qualche responsabilita’ nelle vicende che hanno interessato il signor Gianluca Merchiori ed i suoi (ex) amici -investitori. Per tanto tempo si e’ cercato di affermare il contrario ma ora la sentenza della Corte di Cassazione mette definitivamente la parola fine a questa triste vicenda. Oggi, finalmente, dopo più di sette anni di battaglia giudiziaria, che soltanto io so quel che mi e’ costata da un punto di vista fisico e psicologico, mi e’ stata restituita la serenità. Voglio ringraziare quindi, oltre alla giustizia e agli avvocati, anche chi, per tutto questo tempo, ha continuato a credere in me e nella mia onestà”.

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