Goro
12 Giugno 2014
Il prossimo anno partiranno i lavori che si devono concludere entro giugno 2019

‘Nuova vita’ per la sacca di Goro

di Redazione | 5 min

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di Elisa Fornasini

Goro. La sacca di Goro, la laguna salmastra dalla caratteristica forma a mezzaluna che dà lavoro a 1500 persone e produce 60 milioni di euro grazie alla pesca di molluschi e di vongole veraci, è pronta a tornare a nuova vita. Si chiama appunto “Life Agree” il progetto per la gestione integrata a lungo termine della sacca di Goro che prevede interventi di miglioramento delle condizioni di habitat della laguna. Un maxi intervento per cui sono stati finanziati 4.381.801 euro: metà concessi dall’Unione Europea (2,283,741) e la restante metà a carico dei partner partecipanti (2,098,060), di cui la Provincia di Ferrara è capofila. Gli altri partner sono Regione Emilia-Romagna con il servizio tecnico di bacino Po di Volano e della Costa, corpo forestale dello Stato, ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità del Delta del Po, Università di Ferrara con i dipartimenti di scienze della terra e di scienze della vita e biotecnologie, O.p. Vongola di Goro, O.p. della vongola della Sacca di Goro e Gorino e ovviamente il Comune di Goro.

La buona notizia per le istituzioni, enti ed associazioni, coinvolti a vario titolo nel mondo della pesca risale al 20 maggio scorso quando la direzione generale ambiente della Commissione Europea ha comunicato il finanziamento previsto dal bando europeo “Life 2013”. Il progetto, che ha una durata massima di 5 anni (i lavori possono partire dal 1 giugno 2014 e devono terminare entro giugno 2019) mira a consolidare la gestione integrata ecosostenibile della sacca di Goro, a cui partecipano già da tempo sia enti pubblici che operatori privati con una visione a lungo termine, e a migliorare le condizioni dell’habitat lagunare attraverso una serie di interventi con l’obiettivo di aumentare la circolazione idraulica e ridurre i rischi di anossia delle acque.

“È uno dei pochi casi in cui risolvendo i problemi ambientali si risolvono i problemi economici” spiega il sindaco del Comune di Goro Diego Viviani, che si dice entusiasta del progetto perché “è un intervento estremamente importante che mette insieme enti pubblici e privati con l’obiettivo comune di sistemare l’ecosistema della laguna per generare profitti ambientali ed economici”. Dello stesso parere anche l’assessore provinciale ai fondi strutturali Davide Nardini: “La sacca è una fabbrica a cielo aperto che deve essere produttiva e per far questo bisogna puntare alla salvaguardia ambientale. Per questo Life è un progetto strategico di sistema che interessa tutte le zone della sacca per dare una risposta ai pescatori e per garantirgli un futuro lavorativo produttivo”.

Nello specifico, le azioni previste nel progetto sono innumerevoli: in primis l’escavo di canali sublagunari, intervenendo sia su quelli esistenti che creandone di nuovi. Per quelli già esistenti, il progetto prevede il risezionamento di circa 6,5 km di canali con la rimozione di 270.000 mc di sedimenti. L’azione sarà eseguita dalla Provincia e prevede la spesa di 1.365.000 euro. È a capo delle O.p., invece, l’escavo di nuovi canali sublagunari nella Valle di Gorino con la rimozione di 360.000 mc di sedimenti corrispondenti a circa 3,5/4 km di canali. L’azione, che prevede la spesa di 360.000 euro, sarà eseguita dalle due O.p. mediante il nuovo sistema dragante. Nel progetto, infatti, è previsto l’acquisto da parte della Provincia di un sistema dragante del costo di 720 mila euro da dare in comodato d’uso agli operatori economici della sacca di Goro per attuare una ‘manutenzione programmata’ dei canali sublagunari e delle bocche lagunari che sono fondamentali per ottenere e mantenere un’adeguata circolazione idraulica interna alla laguna.

Sarà invece una spesa di 112mila euro quella in programma dalla Provincia e dalle due O.p. per la movimentazione forzata delle acque attraverso le pompe nella Valle di Gorino. Di rilevanza anche il progetto per la crescita orientata dello scanno eseguita dallo Regione-Stb Po di Volano e della Costa e dall’Università di Ferrara per 450.000 euro. Entrando più nello specifico, sullo scanno verranno realizzati a breve due pennelli in pali di legno per cercare di trattenere la sabbia che si muove sottocosta con le correnti e con le mareggiate. Il primo sarà fatto dalla Provincia a poca distanza dalla zona di scavo in corso nella punta dello scanno per proteggere il canale appena realizzato, mentre il secondo sarà fatto dal Stb Po di Volano e della Costa della Regione al centro dello Scanno per cercare di orientare la deposizione della sabbia e per far nascere una nuova digitazione.

Le ultime azioni riguardano il rifacimento e ammodernamento della chiavica a sifoni presente in località Traghetto a Gorino da parte della Regione Stb Po di Volano e della Costa per 4000.000 euro; l’asportazione di circa 40.000 mc di sedimenti dallo Scanno per la realizzazione di nuove aree adibite alla nidificazione nell’area di riserva naturale dello Stato (retro scanno a fianco della vecchia idrovora) a cura del corpo forestale dello Stato per 495.000 euro; il monitoraggio chimico-biologico sulle acque lagunari prima e dopo la realizzazione degli interventi da parte dell’Università di Ferrara che investe 146mila euro e, infine, la realizzazione di un sistema Gis gestionale della Sacca di Goro, con azioni di divulgazione degli interventi (sito internet, brochure, workshop ecc). L’azione sarà eseguita dal parco del Delta del Po e prevede la spesa di 95mila euro.

“Dalla fine dell’anno la sacca di Goro sarà un cantiere” assicura Nardini che sottolinea che gli appalti per i lavori partiranno nei primi mesi del 2015, così come l’acquisto e la consegna del sistema dragante e l’esecuzione dei canali. Anche se, sottolineano tutti i relatori, l’importante non è quando iniziare i lavori ma quando finirli: il ‘limite’ fissato dalla Comunità Europea è a giugno 2019. “È il nostro rapporto diretto con l’Europa e la dimestichezza con i fondi europei che ci hanno permesso di ricevere queste risorse significative e, di conseguenza, di poter programmare questi lavori – commenta la presidente della Provincia Marcella Zappaterra. – Un impegno che dimostra che abbiamo mantenuto la promessa di impegnarci e lavorare fino all’ultimo giorno nonostante l’incertezza”.

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