Bondeno. Si avvicinano le elezioni e non c’è nulla di più utile per la Lega Nord, chiamata a fare il bis in municipio con Alan Fabbri, che richiamare le ire padane contro il pericolo Islam alle porte. Le porte sono quelle di via Goldoni, ex sede del Pd locale nel Quartiere del Sole, ceduta all’associazione culturale Essalam.
Ma il sole in questione per il Carroccio matildeo può essere solo quello che splende sugli scalpi dei seguaci di Alberto da Giussano. E così i leghisti sono partiti con una campagna capillare, porta per porta, buchetta per buchetta, per distribuire volantini anti-moschea.
Il tema era nato, meglio scoppiato, prima dell’estate. Quando a luglio la Lega lanciò una petizione contro la nascita di un centro islamico nel quartiere. L’esito non fu troppo incoraggiante, ma le parole che lanciò nell’occasione il sindaco uscente erano da crociata: “di questi fenomeni non c’è bisogno. In città non c’è spazio, dal punto di vista urbanistico, per moschee o centri islamici per i prossimi 30 anni. Non abbiamo bisogno di minareti, né di moschee nascoste dietro alle quali spesso si nasconde qualcos’altro”. Allora Fabbri si fece forte del precedente di tre anni prima, quando emise un’ordinanza che “chiudeva una moschea abusiva sorta in via per Zerbinate, gestita proprio da questa associazione. Allora avevano il permesso per corsi di lingua. Dai sopralluoghi della questura emersero situazioni fuori legge, con celebrazioni religiose in luoghi non autorizzati, locali fatiscenti e morosità a livello di tributi”.
Ma alla petizione seguì una interrogazione al ministro dell’Interno, a firma del deputato di Sel Giovanni Paglia, per far presente che “la libertà di culto è tutelata dalla Costituzione”. Paglia ricordava nell’occasione che “nel Comune di Bondeno risiedevano al primo gennaio 2011 1.431 cittadini stranieri, pari al 9,3% della popolazione censita, di cui oltre il 50% provenienti da paesi a prevalenza di religione islamica”.
Le acque si calmarono e così fecero, nonostante l’estate, i bollenti spiriti. Per risorgere a un mese dal voto. E che l’argomento sia un cavallo di battaglia per la campagna elettorale lo ammette la stessa Lega. “C’è chi apre e c’è chi chiude”, ironizzano dal Carroccio: “il Pd vende la propria sede storica, per consentire ad un centro culturale islamico di ritrovarsi per pregare”.
Non sono sufficienti, alla Lega Nord, le rassicurazioni circa gli intenti socializzatori e di integrazioni del centro (“Quello che chiediamo – hanno sempre detto i ‘facinorosi’ islamici – è solo uno spazio per le nostre attività culturali, non ci sembra di far nulla di contrario alla legge”) che sorgerà in via Goldoni, ora che il Pd ha traslocato in viale Repubblica: “Nella maggior parte dei casi – avvertono i padani – i centri culturali islamici sono solo una facciata per nascondere una moschea: a Bondeno, non ci sono zone urbanisticamente idonee per luoghi di culto, a parte le nostre chiese”. Stesso copione di luglio.
Ai problemi, chiamiamoli così, urbanistici, si aggiungono anche quelli di viabilità. “Se il candidato di centrosinistra del Pd – attacca il Carroccio – sostiene che le nuove scuole antisismiche nel Quartiere del Sole creeranno un problema di viabilità, un centro di aggregazione islamico in via Goldoni non creerà problemi? Arriveranno persone a pregare da tutte le zone limitrofe, con evidenti problemi di ordine pubblico”.
Vale la pena ricordare che le zone limitrofe, da Finale Emilia a Sermide, da Ferrara a Cento, sono già coperte da analoghe strutture. A Ferrara anzi è nata di recente una seconda mosche, dopo quella di via Traversagno, che in tre anni non ha mai causato problemi di ordine pubblico, o di… viabilità.
Ma niente da fare. La sintesi è che “il Pd – dicono i volantini presto diffusi sul territorio – incentiva le moschee, noi sosteniamo la costruzione di scuole antisismiche, infrastrutture e palestre. Il cittadino cosa preferisce? Noi diciamo, innanzitutto, prima i nostri!”.
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