Sport
10 Aprile 2014
Dopo le dichiarazioni di Bulgarelli arrivano rassicurazioni: «E' però giusto razionalizzare le risorse »

Colombarini: “Mobyt, nessun disimpegno”

di Federico Pansini | 6 min

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Simone Colombarini, patron spallino e socio di Bulgarelli nella Mobyt Pallacanestro Ferrara

Simone Colombarini, patron spallino e socio di Bulgarelli nella Mobyt Pallacanestro Ferrara

«Se la Mobyt non dovesse essere promossa e il calcio sì, la maggior parte degli investimenti andranno sul calcio». Così si era espresso nei giorni scorsi Fabio Bulgarelli, patron della Mobyt Pallacanestro Ferrara e socio di minoranza della Spal, riguardo ai possibili investimenti futuri legati alle squadre estensi di pallacanestro e calcio. Due realtà che appassionano un vasto numero di sportivi di Ferrara e provincia e legate a doppio filo anche dal punto di vista della composizione societaria: perchè se dalla stagione attualmente in corso Bulgarelli è stato affiancato al 50% dalla famiglia Colombarini – proprietaria, di maggioranza della Spal – nella conduzione della società di pallacanestro ferrarese, allo stesso modo è diventato socio di minoranza al 30% – nel corso della passata estate – all’interno dell’assetto dirigenziale biancazzurro.

E, considerato il clamore che hanno suscitato le dichiarazioni dello stesso Bulgarelli, Simone Colombarini ha voluto fare chiarezza su alcuni punti, cercando di approfondire i concetti espressi dal presidente della Mobyt: «C’è stato un po’ di subbuglio nell’ambiente sportivo ferrarese – ha spiegato giovedì pomeriggio al Centro di Via Copparo -, e quindi è giusto puntualizzare alcuni aspetti di questa situazione. Siamo tutti uniti e compatti in quello che si è fatto e si sta facendo nell’anno sportivo da inizio stagione ad oggi. Le dichiarazioni di Bulgarelli non sono però estemporanee, quanto piuttosto frutto di un ragionamento che insieme stiamo portando avanti già da qualche tempo. Abbiamo iniziato questo progetto con le migliori intenzioni, lo stiamo portando avanti e lo porteremo avanti sempre accompagnati da questo spirito, dobbiamo però fare un po’ di valutazioni sull’aspetto finanziario nel poter portare avanti due società di questo tipo».

«Se da un lato – continua Colombarini – siamo entusiasti e davvero felici di quella che è stata la risposta del pubblico in questi mesi e, parlando di Spal, della ritrovata atmosfera di grande passione attorno alla squadra, non dobbiamo però dimenticare che la raccolta di sponsorizzazioni e pubblicità ha lasciato molto a desiderare. Questo non deve allarmare nessuno: la convinzione di fare il meglio per lo sport ferrarese c’era prima e rimane adesso, però dobbiamo arrivare ad un punto in cui servirà razionalizzare le risorse che non sono infinite. Nessuno vuole tirarsi indietro, anzi probabilmente verrà investito ancora di più di quanto è stato investito nel corso dell’ultima stagione: allo stesso tempo però si dovrà guardare quali saranno gli scenari sportivi per le due società in questione. Facendo tutti gli scongiuri del caso, ma con l’eventuale promozione della Spal ed il mantenimento della categoria da parte della Mobyt, con la risposta di pubblico che abbiamo avuto in questi ultimi mesi abbiamo pensato come sia più sensato cercare di indirizzare le risorse sul calcio piuttosto che dirottarle sul basket. Questo non significa che la pallacanestro finirà in secondo piano o nel dimenticatoio, quanto piuttosto allestire una squadra che possa disputare tranquillamente il campionato senza l’assillo di essere per forza promossa. E’ chiaro allo stesso modo che se la Mobyt sarà capace di centrare la promozione, maggiori saranno le possibilità di attirare più sponsor e risorse riuscendo così ad auto sostenersi più facilmente».

A dimostrazione dell’impegno profuso nelle due realtà sportive ferraresi, il patron spallino spiega: «Siamo alla chiusura del bilancio e sia la famiglia Colombarini che Bulgarelli metteranno mano al portafoglio per chiuderlo in pareggio: era preventivato e lo faremo, non ci sono problemi. Ma non si tratta di una cosa che può durare in eterno, e bisogna porre un limite all’intervento dei proprietari per ripianare il bilancio delle società. Se l’impegno è andato oltre quanto ci aspettavamo? Non avendo visto i bilanci di entrambe le società in questo momento posso parlare di Spal: la risposta è no. Ci sarà il contributo che porteremo a casa dall’utilizzo dei giovani e la partecipazione del pubblico è andata oltre a quelle che erano le nostre aspettative. Allo stesso modo la risposta pubblicitaria è stata deficitaria. Il sacrificio quindi è sopportabile, e poi sia noi che Bulgarelli siamo in questo progetto perchè siamo ferraresi ed abbiamo a cuore le squadre della nostra città, quindi c’è tanta passione anche nel mettere risorse di tasca nostra. E’ evidente però che se la Spal, e gli scongiuri tornano d’obbligo – sorride; ndr – riuscirà ad ottenere il salto di categoria, le spese aumenteranno e dovremo incanalare ulteriori risorse in questo progetto. Qualcosa, speriamo, arriverà dal pubblico, qualcosa dai contributi della Lega Pro e ci auguriamo qualcosa anche da una diversa risposta pubblicitaria. Metteremo in piedi assieme alla Polisportiva tutte le iniziative possibili per avvicinare imprenditori e figure vogliose di partecipare al progetto, valutando quanto potrà essere il contributo da fornire ad entrambe oppure all’una o all’altra compagine».

C’è poi spazio per l’argomento “Paolo Mazza” e i lavori – molto costosi – legati all’impianto di illuminazione: «Faremo in modo che questa spesa vada a non incidere sulle risorse che metteremo nella costruzione della squadra. L’accordo con l’Amministrazione Comunale è quello, in parole povere, di anticipare l’importo (con gli interessi; ndr) che ci verrà restituito in cinque anni». Poi, rimanendo in orbita “spallina”, Colombarini spazia a 360°: «La serie B? E’ un sogno di tutti e da sempre. Con la riforma dei campionati sarà un traguardo ancora più difficile da raggiungere, perchè ci andrà la prima classificata e poi la vincitrice dei playoff incrociati tra squadre dei vari gironi. Io non dico che la Spal debba puntare immediatamente alla promozione, ma il nostro intento è riuscire nel giro di due tre anni a costruire una squadra capace di lottare per le zone alte della classifica e giocarsi le sue possibilità, perchè se uno deve puntare unicamente alla salvezza anno dopo anno non pensa a traguardi importanti. Cessioni dei pezzi pregiati? Il discorso è semplice. Con i ragazzi che fanno parte della nostra famiglia sportiva, alcuni di loro sin dai tempi della Giacomense, c’è un rapporto che va oltre al lato tecnico, di campo ma è anche profondamente umano. Tenerli con noi anche il prossimo anno sarebbe quindi un piacere, è chiaro che se dovesse arrivare una offerta importante per loro e per la società avremmo il dovere di prenderla in considerazione e valutarla. Questo anche per rispetto nei confronti degli stessi giocatori. Devo però anche dire che una Spal in Lega Pro, con questo seguito e questa passione, potrebbe attirare maggiormente di una serie B di medio-basso livello».

E infine, sull’importantissima gara in programma domenica al “Paolo Mazza” contro la Virtus Vecomp Verona, il patron spiega: «Ci mancano questi “benedetti” quattro punti per avere la certezza matematica. Riuscire ad ottenere un risultato importante nella prossima gara ci permetterebbe di essere quasi al sicuro. E poi, personalmente, spero che i ragazzi facciano più punti possibili nelle tre partite che ci rimangono da giocare: centrare la partecipazione alla Tim Cup sarebbe la ciliegina perfetta, e chissà, magari potremmo aprire la nuova stagione sfidando a Ferrara una compagine di categoria superiore».

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