La Fiom indice uno sciopero di due ore per il mancato rispetto dell’accordo. La Fiat lo viene a sapere in sede di trattativa, nonostante le rassicurazioni date il giorno prima. Rassicurazioni sottoscritte da tutti i sindacati, tranne che dalle stesse tute blu della Cgil, che ora gridano a un caso Mirafiori.
La giornata di trattativa era iniziata in tarda mattinata ieri, giovedì 20 marzo, nella sede di Unindustria a Ferrara. Trattativa preceduta la serra prima da un tavolo unitario al termine del quale “Fiat – ricostruisce Sandra Rizzo della Fim Cisl – ci ha dato garanzie su quanto avevamo richiesto”. Ossia il riconoscimento di parte fissa e parte variabile dello stipendio dei dipendenti Vm, ora Fiat. “In sostanza al cedolino dei lavoratori non mancherà un euro in meno rispetto a quanto prendono ora”. Un approccio abbastanza diverso da quanto dipinto durante le assemblee dalla Fiom, “secondo la quale – punzecchia Rizzo – alla fine dell’anno dovevano mancare quattromila euro a lavoratore in busta paga”.
Intanto le parti si danno appuntamento per il giorno dopo. In quest’occasione, mentre i rappresentanti Fiat stavano spiegando i termini del contratto in merito a pause, orari, turni e rispetto degli accordi del 2013 sulle assunzioni da apprendistato, arriva la notizia che la Fiom ha appena indetto uno sciopero di due ore per venerdì 21 marzo da effettuarsi nelle ultime due ore dell’orario di lavoro http://www.estense.com/?p=369727 contro “il cambiamento del contratto e delle condizioni per i lavoratori”. Secondo il sindacato dei metalmeccanici Cgil il nuovo quadro determina “profondi cambiamenti della struttura retributiva, degli orari, delle pause, della misurazione della prestazione di lavoro, dei carichi di lavoro, del trattamento di malattia” nel quale “Fiat non sta dando garanzie sul rispetto degli accordi relativi all’aumento dell’occupazione, né sulle prospettive dei contratti di lavoro in essere, né sulle condizioni retributive dei lavoratori e lavoratrici neoassunti”.
I rappresentanti Fiat a questo punto chiedono tempo per esaminare la nuova situazione. Il tavolo salta. La Fiom se ne va. Rimangono gli altri: Fim Cisl, Uilm, Ugl e Failms. Alle 15 l’incontro è proseguito. Senza la Fiom. Abbastanza per far parlare Mario Nardini di “esclusione” del suo sindacato dal tavolo di discussione: questo “conferma che per Fiat nel sistema di relazioni industriali non c’è spazio per sindacati critici o dissenzienti ma solo per quelli disponibili o senzienti”. “La Fiom-Cgil di Ferrara – prosegue il segretario – è al fianco dei lavoratori della Vm che non vogliono rassegnarsi a subire i profondi cambiamenti della struttura retributiva, degli orari, delle pause, della misurazione della prestazione di lavoro, dei carichi di lavoro, del trattamento di malattia, che la nuova contrattazione imposta introdurrà”.
“Si tratta solamente di uno sciopero politico”, secondo Sandra Rizzo, che perde per l’occasione la sua nota diplomazia: “se oggi (ieri, ndr) tutti noi avessimo seguito quell’esempio ora ne pagherebbero le conseguenze tutti i lavoratori dell’azienda”.
Ancora più dure le segreterie territoriali e le rsu di Fim, Uilm, Ugl e Failms che in un comunicato congiunto ritengono come la Fiom, “con la proclamazione dello sciopero nel pieno della trattativa, ha palesemente dimostrato la sua volontà di autoescludersi dal negoziato, sia per decisioni già precostituite a livello nazionale e locale, di avversità verso il gruppo Fiat e sia per la non volontà di discutere di proposte concrete per l’armonizzazione degli accordi Vm nel gruppo Fiat”.
Una posizione tra l’altro che “al di fuori dei proclami politici non produce nulla, se non l’esclusione e la cessazione del negoziato che porterebbe ad un unico risultato di mettere una pietra tombale sui contenuti della storia contrattuale Vm”. Intanto gli altri sindacati un risultato l’hanno già portato a casa: “la nuova busta paga non farà perdere un centesimo nelle tasche dei lavoratori”. Per quanto riguarda la stesura formale della stessa, i vari premi produttività, presenza e qualità verranno accorpati sotto un’unica voce, superminimo, “e questo – aggiunge Rizzo – fino a quando un lavoratore sarà dipendente Vm-Fiat”.
Intanto il caso Vm Motori di Cento da Ferrara rimbalza a Roma, da dove il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano punta il dito contro “la Fiom di Landini”, che “ha deciso che con il Gruppo Fiat non si tratta e pertanto è completamente disinteressata a garantire le tutele dei lavoratori durante la fase di passaggio”. “Il nostro obiettivo – aggiunge Uliano -, oltre ad offrire tutte le garanzie a tutti i dipendenti sia in termini economici che normativi è quello di ottenere da Fiat le garanzie occupazionali e salariali dei 160 lavoratori assunti con contratto di apprendistato e tempo determinato e per tutti glii altri giovani lavoratori ( circa 120) che nel corso nel 2014 verranno assunti. Le assemblee fatte dalla Fiom nella giornata di lunedì scorso hanno coinvolto nei due turni di lavoro circa 42 lavoratori, su oltre 1000 dipendenti, questo dimostra quanto non sia condivisa questa posizione dai lavoratori della Vm e dagli stessi iscritti alla Fiom”.
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