Cronaca
1 Febbraio 2014
Ospite d’onore il generale Vittorio Tomasone che ha riassunto gli ultimi due secoli dell'Arma

Duecento anni di Benemerita

di Redazione | 5 min

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Ostellato. L’Arma dei Carabinieri spegne le 200 candeline. Nonostante la ricorrenza ufficiale cada il 5 giugno, per festeggiare i 200 anni della fondazione i sette Lions Club della provincia di Ferrara (Santa Maria Maddalena, Portomaggiore San Giorgio, Comacchio Sette Lidi, Ferrara Diamanti, Ferrara Host, Codigoro e Copparo) hanno organizzato ieri sera una serata conviviale al ristorante Ottocento. L’ospite d’onore è stato il generale Vittorio Tomasone, che attualmente ricopre l’incarico di Sotto Capo di Stato Maggiore dell’Arma, definito dai presidenti del Lions Club “uno dei più Alti Ufficiali delle nostre Forze Armate” per le sue “elevatissime doti professionali espresse in incarichi di grande rilevanza e di notevole impatto sociale, unite alla signorilità nei rapporti istituzionali ed interpersonali” che lo rendono “un grande ufficiale e un grande uomo”.

Ma sono state tantissime le autorità accorse a Ostellato per festeggiare l’evento tra cui il governatore del Distretto 108 Tb Fernanda Paganelli, parroco di Ostellato don Pietro Predonzani in delega dell’arcivescovo Luigi Negri, Comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna Antonio Paparella, Generale di Divisione Aerea Roberto Nordio, comandante dei carabinieri di Ferrara Carlo Pieroni, questore di Ferrara Orazio D’Anna, ex generale Ottavio Fugaro, direttore generale dell’Ausl Paolo Saltari, Tenente dei Carabinieri presso i Ris di Parma Christian Faccinetto, comandante del Nucleo Operativo Vittorio Bartemucci, sindaco del Comune di Portomaggiore Nicola Minarelli e ovviamente Paolo Albanese, Gianni Frassinetti, Marco Levis, Nadia Miani, Francesco Cacciola, Paolo Callegari e Fabio Mattei, presidenti rispettivamente del Club dei Lion di Portomaggiore, Santa Maria Maddalena, Comacchio, Ferrara Diamanti, Ferrara Host, Codigoro e Copparo.

“Vi ringrazio di essere venuti così numerosi” non può fare a meno che esclamare Paganelli nel discorso di apertura preceduto dalla benedizione di Don Predonzani, dall’ascolto dell’inno europeo, australiano e italiano e dalla lettura degli scopi del Lions Club tra cui figura “condividere, aiutare, promuovere la serietà morale negli affari, nelle professioni e nel comportamento privato”, tanto che il loro motto è “We serve”, in italiano “Noi serviamo”. “Lions è la più grande associazione umanitaria del mondo – continua la governatrice – perché è presente in 200 stati, conta 3 mila soci solo nel nostro distretto e ha l’impegno di essere vicino alla comunità per cui lavoriamo”. Questo impegno li porta ad avere una sinergia con le istituzioni e in particolare con l’Arma perché mentre i Carabinieri “rischiano la vita per proteggere la comunità”, i Lions “gli sono vicini rispettando il loro lavoro”. Questo sodalizio si è concretizzato con la consegna a Tomasone di un assegno destinato all’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri.

Dopo la consegna dell’assegno non poteva mancare un piccolo “fuori programma”, ovvero l’investitura di un nuovo socio del Lions Club Portomaggiore. Alla promotrice finanziaria Lorenza Pocaterra è stata consegnata la pin con l’emblema del Lions che sancisce il nuovo legame indissolubile con il club. A seguire la breve cerimonia di investitura, si è tenuta la presentazione del calendario storico dell’Arma che quest’anno mostra in copertina la celebre “Pattuglia nella tormenta” dello scultore Antonio Berti. L’ultimo rituale prima del momento clou della serata consiste nella lettura del curriculum di Tomasone da parte del primo presidente del Club Portomaggiore “che ha messo il seme del Lions Club nel territorio” Paolo Bruni, prima di passargli la parola per il gran discorso finale.

Al Sotto Capo spetta l’arduo compito di raccontare la storia dei duecento anni dell’Arma, rievocando significativi eventi dei due secoli nei quali i Carabinieri sono stati presenti e mettendo in correlazione questi avvenimenti del passato con quelli più recenti. “L’Arma è nata a Torino il 5 giugno 1814 e non solo ha preceduto l’unità della nazione ma l’ha accompagnata in ogni fase della sua formazione” incomincia Tomasone, citando il telegramma “C’è urgente bisogno di carabinieri” lanciato il 10 giugno 1859 dai modenesi che insorgevano per l’adesione al Regno sardo-piemontese. Per essere stata “una dei principali costruttori dello stato unitario”, l’Arma si conferma “una istituzione fondamentale nella storia” anche se ha attraversato vari tempi bui, tra cui la deportazione di 2mila e 500 Carabinieri di Roma nei lager nazisti avvenuta il 7 ottobre 1943. “Ho scelto di citare la deportazione – spiega l’ufficiale – perché siamo nella settimana della memoria e perché è giusto ricordare una cosa di cui si è parlato poco, come il sacrificio di chi ha combattuto la battaglia per dichiarare Roma città aperta”.

Mentre gli anni passano nel discorso di Tomasone, si susseguono gli eventi che hanno coinvolto l’Arma: dall’attività di soccorso nei casi di calamità naturali come il terremoto dell’Aquila e dell’Emilia Romagna alla costituzione di Reparti specializzati nella tutela delle pubbliche manifestazioni e di interessi primari della collettività; dal contrasto al fenomeno dei sequestri di persona, dell’eversione, della mafia, alle missioni di pace nei Balcani, in Afghanistan e in Iraq, con la dolorosa memoria di Nassiriyah; dall’ingresso delle donne del 1999 al riordino dell’Arma nel 2000. “Negli anni ha cambiato fisionomia – ammette Tomasone – ma resta una di quelle istituzioni di cui non si discute mai perché il fatto di coniugare efficienza militare con compiti di polizia ne fa un modello”. Una cosa però secondo l’ufficiale non è cambiata: “Duecento anni fa, come oggi, puntiamo alla vicinanza coi cittadini. Ora in Italia ci sono 105mila Carabinieri in 4mila stazioni che rappresentano un punto di contatto fondamentale con i cittadini”. La spending review ha portato comunque a “tagli notevoli del funzionamento dell’Arma come il blocco delle assunzioni, ma minor personale non significa minor qualità” assicura il Sotto Capo di Stato Maggiore.

“Attualmente l’Arma è impegnata nelle sessioni di addestramento che coinvolgono la polizia del corno d’Africa e la Libia – si avvia alla conclusione Tomasone – e guarda al futuro investendo nei settori dell’innovazione tecnologica con reparti altamente specializzati come investigazioni scientifiche, N.a.s. della salute dell’ambiente e del lavoro, Coespu ed Isti”.

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