Cronaca
11 Gennaio 2014
La difesa accusa i ragazzi che hanno denunciato: “Motivi economici”

Baby squillo, interrogatorio per il ferrarese arrestato

di Marco Zavagli | 2 min

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admin-ajax.phpSi terrà questa mattina in procura a Bologna l’interrogatorio di garanzia del 65enne ferrarese arrestato dai carabinieri del Norm di Ferrara per violenza sessuale su minore, induzione alla prostituzione e atti persecutori.

Barbiere in pensione, 65 anni, M.V. è indagato assieme a A.R., 32enne di origine pakistana. Secondo i riscontri degli inquirenti dal 2008 ad oggi faceva adescare al complice più giovane ragazzini sui sedici anni, “selezionati” tra suoi connazionali. I minori, in cambio di soldi (l’uomo avrebbe pagato dai 70 ai 500 euro a prestazione), regalie come smartphone, tablet e anche viaggi all’estero e in un caso anche l’intestazione di una auto per uno dei “favoriti” appena diventato maggiorenne, si prestavano a subire atti sessuali. E chi cercava di allontanarsi dalla sua ‘protezione’ veniva redarguito con minacce di tipo economico, come l’avvertimento di riprendersi indietro i soldi o i regali fatti in passato.

Con loro, denunciato a piede libero perché non sussistono esigenze cautelari, c’è anche una terza persona, C.S., 43enne di origine marocchina, che avrebbe rivestito in passato il ruolo di procacciatore di ragazzini.

Il 65enne sarà assistito dall’avvocato di fiducia Massimo Fabbri del foro di Ferrara, che ha incontrato ieri presso la casa dove è recluso in regime di arresti domiciliari. “Mi è sembrato di buon umore – racconta il legale -, lucido, per quanto la situazione lo consente”. Secondo la difesa del 65enne “questi soggetti che lo hanno denunciato (la segnalazione è arrivata da due ex ‘baby squillo’, ndr) avrebbero agito con un piano concorde per avvicinarsi al suo patrimonio”.

Da chiarire c’è anche la provenienza della pistola e dei documenti rinvenuti mercoledì scorso nella sua abitazione durante la perquisizione dei carabinieri. Da quanto si apprende il revolver 357 Magnum “Smith&Wesson”, corredato di 30 proiettili, risulta rubato in una abitazione a Malalbergo, in provincia di Bologna, nel 2011. Sull’arma sono presenti anche tracce di sangue. Dovrebbero appartenere ai ladri che in quella occasione portarono via dalla casa di Malalbergo un bottino di 50mila euro e si ferirono durante la ‘missione’.

I documenti invece appartengono a una studentessa universitaria di Bologna che l’anno scorso subì il furto della borsetta. Si trovavano all’interno di un trolley rinvenuto in casa del ferrarese e appartenente a una persona che lui aveva ospitato. “Stiamo cercando di ricostruire i motivi del perché quella valigia si trovava in casa sua e da quanto tempo – aggiunge l’avvocato Fabbri -. Di sicuro quel materiale, documenti e pistola, il mio cliente non l’ha rubato”.

Per la seconda persona arrestata, A.R., difesa dall’avvocato Valeria Calzolari del foro di Bologna. l’interrogatorio di garanzia dovrebbe tenersi lunedì.

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