Cronaca
24 Ottobre 2013
Massaggiatore new age a processp per la denuncia di una 'adepta'

Violenza sessuale con l’ipnosi? “Impossibile”

di Redazione | 3 min

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admin-ajax (3)Ipnotizzata da un massaggiatore in cerca di un sicuro rapporto sessuale? Impossibile. Almeno secondo Mauro Martini, il medico legale e consulente dalla difesa di R.R. detto “Rudy”, massaggiatore new age e organizzatore e insegnante dei corsi di counseling alla sbarra per violenza sessuale per quanto accadde durante una serie di lezioni nel novembre del 2010. In quel periodo infatti l’uomo, 52enne di origine pugliese, aveva organizzato a Ferrara un fine settimana dedicato al consueling, una disciplina terapeutica per aiutare persone con problemi di stress o di autostima. Un fine settimana in cui, secondo la trentenne ferrarese che denunciò il “guru” del consueling, l’imputato trovò una scusa per appartarsi con lei e provò un approccio sessuale tramite l’ipnosi, riducendola a uno stato di intontimento e massaggiandola anche nelle parti intime, fino al brusco “risveglio” della vittima, costituitasi parte civile e assistita dall’avvocato Patrizia Micai, che lasciò precipitosamente la stanza.

Questa almeno la versione fornita dalla ragazza durante l’udienza in cui fu ascoltata dal giudice collegiale (composto da Diego Matellini con a latere Rizzieri e Attinà) e dal pm Ciro Alberto Savino, e supportata dal consulente di parte civile Marco Casonato, docente di psicologia dinamica all’università Bicocca di Milano. Del tutto diversa l’interpretazione fornita dall’esperto nominato dagli avvocati difensori Gianni Ricciuti e Paolo Cantelmo, secondo il quale nessun tipo di ipnosi può costringere una persona a commettere azioni contrarie alla propria volontà o alla propria moralità. E utilizzare massaggi e parole suadenti non pregiudica la forza di volontà e le difese mentali necessarie per rifiutare un’avance sgradita.

Una conclusione a cui il consulente arriva dopo aver ricostruito l’accaduto di quel pomeriggio del 21 novembre 2010. Quando verso la fine della sessione Rudy si appartò in una camera con la ragazza, che avrebbe dovuto abbandonare la lezione prima di sera a causa di altri impegni. Secondo quanto emerso durante il processo, il “guru” la fece stendere su un lettino dove la fece rilassare massaggiandola a lungo. E infine provò un approccio più diretto. Fino al rifiuto della ragazza, che abbandonò la stanza e sostenne che “Rudy” aveva usato le sue tecniche ipnotiche per soggiogare e annullare la sua volontà. Le consulenze di parte hanno quindi cercato di stabilire – arrivando ovviamente a tesi opposte – se l’uomo avesse verosimilmente potuto compiere una violenza sessuale con questi strumenti.

Un altro dettaglio portato dalla difesa durante l’ultima udienza viene rivelato da alcuni testi di parte, altri iscritti al corso che, pur non essendo presenti durante “l’approccio” del massaggiatore, conobbero e videro il comportamento della ragazza. Che, secondo due di questi, avrebbe addirittura compilato una scheda prima di lasciare il gruppo esprimendo un’ottima opinione sul weekend appena trascorso. Nell’udienza finale, prevista per metà dicembre, Mattellini, Rizzieri e Attinà saranno chiamati a stabilire se il caso del “guru” dei corsi di autostima fu davvero un tentativo di violenza sessuale o solo l’approccio da parte di un ammiratore terminato con un due di picche.

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