Copparo. È arrivato alla fasi conclusive il processo relativo all’operazione “Moha” (dal soprannome di uno degli spacciatori), che portò nell’aprile 2010 a dieci arresti.
L’indagine, iniziata nel dicembre 2008, aveva permesso di individuare un gruppo di spacciatori che rifornivano di cocaina e hashish i consumatori del Copparese e dei comuni limitrofi di Migliarino, Jolanda di Savoia, Tresigallo, Ro, nonché, durante la stagione estiva, anche dei lidi.
Nel corso dell’attività investigativa, durata oltre un anno, era stato documentato uno spaccio settimanale di circa 200 grammi di stupefacente ed erano state già sequestrate numerose dosi per un totale di un kg di hascisc, 70 grammi di eroina e 30 di cocaina.
In base alle risultanze investigative, due sarebbero stati i canali del traffico, uno albanese e l’altro nigeriano. I clienti venivano riforniti direttamente nei luoghi di villeggiatura, come Lido Spina e Lido Estensi. E una coppia, per dare meno nell’occhio ed eludere i controlli da parte delle forze dell’ordine, durante le fasi di acquisto e spaccio, si sarebbe mossa anche con i figli minori al seguito.
Il metodo di spaccio era praticamente un porta a porta, con la possibilità per il cliente, addirittura, di farsi rifornire a domicilio. Sarebbe bastata una telefonata e lo spacciatore arrivava sotto casa.
Le prime condanne seguite all’operazione Moha vennero comminate nel gennaio 2011. Ora rimangono cinque imputati. Si tratta di Paolo Bindo di Copparo, Clirim Hysa, albanese di Polesella, Kamal Rouadi, marocchino di Copparo, Alessio Piva di Copparo, ed El Mostafa Rouadi di Zocca di Ro.
Per loro ieri la pm Stefania Borro ha chiesto pene fino a sei anni di reclusione. In particolare le richieste più elevate riguardano Bindo e El Mostafa, con 6 anni e 27mila euro di multa. Vengono poi le richieste di 1 anno e 8 mesi per Piva e di 1 anno e 3 mesi per Kamal. Richiesta l’assoluzione invece per Hysa per insufficienza di prove.
La sentenza del giudice Testoni arriverà entro fine mese.
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