Copparo
16 Aprile 2010
Dieci arresti per i CC. Smascherato il giro della coca porta a porta

Spacciatori con i figli al seguito

di Marco Zavagli | 3 min

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Nelle prime ore della mattinata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Copparo, con l’ausilio di quelli delle compagnie di Ferrara, Rovigo, Castelmassa (Ro), Comacchio e Portomaggiore, hanno eseguito dieci provvedimenti restrittivi della libertà personale – di cui sei ordinanze di custodia cautelare in carcere, due di arresti domiciliari e due obblighi di dimora -, emessi dal gip Silvia Migliori del  Tribunale di Ferrara su richiesta della pm Mariaemanuela Guerra per concorso continuato nello spaccio di stupefacenti.

Nel contesto delle operazioni sono state eseguite 18 perquisizioni domiciliari tra Ferrara, Rovigo, Copparo, Berra, Migliarino, Polesella (Ro), Trecenta (Ro), tra cui una in un campo nomadi a Ro Ferrarese e un’altra in un night club di Villanova Marchesana (Ro).

L’indagine, denominata “Moha”, dal soprannome di uno degli arrestati, di origine albanese, è iniziata nel dicembre 2008 e, grazie a una serie di appostamenti e pedinamenti, ha permesso di individuare un gruppo di spacciatori che rifornivano di cocaina e hashish i consumatori del Copparese e dei comuni limitrofi di Migliarino, Jolanda di Savoia, Tresigallo, Ro, nonché, durante la stagione estiva, anche dei lidi.

Nel corso dell’attività investigativa, durata oltre un anno, è stato documentato uno spaccio settimanale di circa 200 grammi di stupefacente e sono state già sequestrate numerose dosi per un totale di un kg di hascisc, 70 grammi di eroina e 30 di cocaina. Sono state denunciate in stato di libertà sette persone per detenzione ai fini di spaccio e segnalati alla prefettura 30 assuntori  di stupefacenti.

Alle operazioni hanno partecipato 80 militari, 40 mezzi, oltre all’unità dell’elinucleo di Forlì e a due unità cinofile di Bologna e Padova.

A finire in manette sono stati  Giancarlo Perelli, copparese di 58 anni, pregiudicato, già in carcere a Ferrara per precedenti reati; Daniele Cavina, 37 anni, residente in Villanova Marchesana (Ro); Agron Bekshiu, muratore albanese di 36 anni, residente a Rovigo; Moyinoluwa Temitope Akinyemi, nigeriana di 24 anni residente a Ferrara; Simone Benini,  copparese di 38 anni; Paolo Bindo, copparese di 41 anni.

Agli arresti domiciliari sono finiti invece Ignazio Di Masi, 34enne residente a Migliarino; Valentina Stojanovic, 20 anni, di origine nomade, residente a Ro; mentre per Rita Omorodion, nigeriana di 28 anni, residente a Ferrara, coniugata; e Giuseppa Lanfranca, 36enne di Villanova Marchesana, è stato disposto l’obbligo di dimora.

In base alle risultanze investigative, due erano i canali dello spaccio, albanese e nigeriano, e a reggere le fila del giro, nel Copparese, era Perelli. “Durante la stagione estiva – ha spiegato in conferenza stampa il capitano Saltarelli della Compagnia di Comacchio (che ha signorilmente riconosciuto gran parte del merito dell’operazione al suo predecessore, il maggiore Mingozzi) -, i clienti venivano riforniti direttamente nei luoghi di villeggiatura, come Lido Spina e Lido Estensi”.

La coppia Cavina–Lanfranca per dare meno nell’occhio ed eludere i controlli da parte delle forze dell’ordine, durante le fasi di acquisto e spaccio, si muoveva sempre con i tre figli minori al seguito, tutti dai 5 agli 8 anni.

“Il metodo di spaccio era praticamente un  porta a porta – ha aggiunto Saltarelli – con la possibilità per il cliente, addirittura, di farsi rifornire a domicilio”. Bastava una telefonata e lo spacciatore arrivava sotto casa, con figli al seguito che lo aspettavano in macchina.

Benini, oltre a fare da pusher per conto di Perelli, si sarebbe creato, secondo gli investigatori dell’Arma, un mercato parallelo rifornendosi direttamente da due nigeriani dai quali effettuava anche più acquisti nello stesso giorno. Complice in questa attività era la fidanzata di origine nomade, ma nata in Italia, Valentina Stojanovic, la quale oltre ad effettuare gli acquisti insieme al fidanzato,  provvedeva a sua volta a rifornire alcuni nomadi del suo gruppo.

“La droga poi – è entrato nei dettagli il luogotenente Marletta – finiva nelle case e nelle feste della Copparo bene, venduta a prezzi che andavano dai 70 ai 100 euro a grammo”.

Il traffico vedeva, secondo i calcoli dell’Arma, uno smercio di circa 200 grammi alla settimana.

Guarda il video degli appostamenti:

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